SANITÀ

Liste d'attesa e caos prenotazioni. Cup inadeguato, gara in estate 

Leli (Azienda Zero): "Bando per il nuovo servizio entro la fine di giugno". Alla direzione sanitaria della Super Asl il dirigente della To4 protagonista di una magra figura davanti alle telecamere. Concorso infermieri, il Tar deciderà il 5 giugno. Assunzioni a rischio

È il carico da undici nella partita di cui, per più di una ragione, in Piemonte non s’intravvede la vittoria contro le ancora troppo lunghe liste d’attesa per visite ed esami. Il Cup, ovvero il centro unico di prenotazione, è tra i grandi accusati e non c’è nessuno che tenti di difenderlo. Ne contestano l’inefficienza i cittadini, ne riconoscono l’inadeguatezza i vertici della sanità regionale.

Appaltato con una gara bandita, all’epoca, da Scr, la società di committenza regionale negli ultimi scampoli della giunta presieduta da Sergio Chiamparino, il servizio è in procinto di essere ridisegnato e riassegnato con una nuova gara che dovrà portare ad avere il nuovo Cup entro settembre. E questo appalto, il cui bando è atteso entro la fine di giugno, è l’operazione più attesa e rilevante cui è chiamata l’Azienda Sanitaria Zero che dal 29 dicembre scorso è stata affidata alla direzione di Adriano Leli, un recente passato al vertice dell’agenzia regionale per i servizi telematici dell’Emilia-Romagna e precedenti ruoli proprio in Scr.

Una prova importante, quella cui è chiamata la Super Asl nata sulla falsariga, ma con non poche differenze e limiti, di quella che da anni opera in Veneto. Struttura sovraordinata rispetto alle aziende sanitarie e ospedaliere che dopo una partenza a spron battuto nel periodo cui era condotta dal commissario Carlo Picco, è parsa poi finire in una sorta di cono d’ombra anche e soprattutto proprio sulla questione nodale delle liste d’attesa. A dispetto dei ripetuti annunci di un piano in capo alla Super Asl che sarebbe dovuto arrivare a febbraio, la realtà ha raccontato come le gestione del principale problema della sanità e alcuni provvedimenti operativi – dalla condivisione delle agende delle strutture accreditate alle direttive relative alle prestazioni in intramoenia a carico pubblico nel caso di ritardi sui tempi prescritti – siano arrivare dalla direzione regionale della Sanità, affidata ad Antonino Sottile.

Adesso è alle viste un passaggio cruciale per la situazione attuale, così come per i prossimi anni ed è proprio il rinnovamento del sistema delle prenotazioni. Quello in uso, come conferma lo stesso Leli “è un software che non riesce a stare dietro alle scelte e alle decisioni che vengono assunte e che debbono essere immediatamente applicate”. Lentezze, tra riprogrammazioni e aggiornamenti, che finiscono col pesare sui tempi già non brevi, allungandoli ulteriormente con tutte le conseguenze, purtroppo, ben note ai pazienti. L’ennesima conferma di quanto gravino sulla popolazione i tempi di attesa arriva dal recentissimo sondaggio di BiDiMedia per lo Spiffero in cui la riduzione delle liste d’attesa si attesta al primo posto col 63% tra le priorità indicate al futuro presidente della Regione.

E se alla scarsità di personale medico, all’irrisolta questione di un governo e un controllo efficace del rapporto tra prestazioni fornite come servizio sanitario e quelle in intramoenia, ovvero a pagamento, si aggiunge anche un collo di bottiglia rappresentato da un Cup non più adeguato alle attuali necessità (figurarsi quelle future) ecco che un cambio di passo, in questo caso di sistema, appare quanto mai urgente e indispensabile. “Nel nuovo bando metteremo dei requisiti che assicurino un’adeguata flessibilità del sistema, rispetto alle richieste che giungeranno di volta in volta dai vertici della sanità e il call center – spiega il direttore di Azienda Zero – dovrà avere dei livelli di servizio adeguati al carico di chiamate”. Ancora da stabilire l’importo economico, così come la durata dell’appalto, mentre si stanno raccogliendo tutti i dati relativi in particolare alle criticità e alle disfunzioni dell’attuale centro unico di prenotazione, a partire dai tempi di risposta passando per gli intoppi che ancora continuano a verificarsi con le agende, specie dopo la condivisione di quelle delle strutture private accreditate. 

Tempi piuttosto stretti quelli che separano dall’entrata in funzione del nuovo sistema che si spera eliminerà almeno una parte delle cause che continuano a provocare lunghe, talvolta lunghissime attese per una prestazione sanitaria, portando i pazienti ad esaurire anche le abbondanti dosi di sopportazione ampiamente mostrate. E a rendere meno teso il clima non giovano certo alcuni atteggiamenti da parte di altrettanti dirigenti, ancor più se diffusi ben oltre i confini dell’Asl o della regione grazie a inchieste giornalistiche e televisive. E così, al netto della certamente valutate competenze e capacità professionali, non può che sollevare stupore la decisione di Leli di nominare (dopo aver chiamato da Alessandria Patrizia Nebiolo per il settore amministrativo) direttore sanitario di Azienda Zero proprio un protagonista di una delle non encomiabili figure di fronte alle telecamere di un noto talk show.

Al posto di Gianluca Ghiselli, che andrà a dirigere un dipartimento e sarà nel team sanitario delle Olimpiadi Invernali Milano Cortina 2026, oggi sarà nominato Alessandro Girardi attuale direttore sanitario dell’Asl To4 dove i tempi di attesa superano spesso anche i 200 giorni, ma lo stesso dirigente si è visto riconoscere (come altri, tra cui il direttore generale Stefano Scarpetta) oltre 20mila euro come retribuzione di risultato per gli obiettivi raggiunti. Tra i quali, si suppone, non ci saranno le liste d’attesa.

Ma la sanità piemontese rischia un’ulteriore battuta d’arresto nel caso in cui venga accolta la tesi sostenuta da alcuni infermieri in un ricorso al Tar relativo a supposte irregolarità nel concorso effettuato proprio da Azienda Zero. Il caso è quello delle prove orali, pubbliche per legge, cui non avrebbero potuto assistere alcuni dei concorrenti. Il tribunale amministrativo ha fissato l’udienza al prossimo 5 giugno. Se i giudici disporranno la sospensiva, tutte le assunzioni già previste nei vari ospedali del Piemonte saranno bloccate mettendo a rischio i piani ferie degli infermieri e impedendo che i tanto attesi rinforzi arrivino nelle corsie.

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