FINANZA & POTERI

Terremoto in Crt, 7 consiglieri indagati. Commissariamento sempre più vicino

Il Tesoro invia gli ispettori per avviare approfondite verifiche sull'operato della fondazione. Il "patto occulto" sul tavolo dei magistrati. Che farà ora il CdI convocato venerdì per eleggere il presidente?

Svolta alla Fondazione Crt. Il Tesoro ha deciso di inviare in via XX Settembre gli ispettori ministeriali per avviare ulteriori e più approfondite verifiche dopo quelle già in corso su atti e documenti richieste nelle scorse settimane. Una mossa, quella del dicastero di Giancarlo Giorgetti che nella sua funzione di Autorità di vigilanza potrebbe far presagire il commissariamento dell’ente. “Confermo. Credo che sia necessario approfondire in modo serio anche le ultime situazioni. Anche gli approfondimenti, che ha deciso di fare la magistratura, impongono questo tipo di approccio”, ha spiegato il ministro al termine di un incontro con gli imprenditori a Dalmine. E alla domanda se sul commissariamento ci sia un orientamento, Giorgetti ha risposto: “C’è un precedente storico: a Napoli, prima del commissariamento, sono arrivati gli ispettori. Non è direttamente una conseguenza ma è un dato oggettivo”.  Nulla però è scontato, fanno sapere da Palazzo Sella, dove pare vogliano attendere anche il lavoro della magistratura. Due procure, Roma e Torino, hanno infatti aperto un fascicolo relativo a presunte violazioni statutarie e normative. Inadempienze e comportamenti illeciti fondati sugli esposti a suo tempo presentati da Fabrizio Palenzona e da Andrea Varese, rispettivamente ex presidente e segretario generale, indotti alle dimissioni da quello che ai loro occhi è parso un vero e proprio putsch.

E proprio dall’esposto presentato da Varese i magistrati torinesi hanno iscritto sul registro degli indagati sette persone: Corrado Bonadeo, Paolo Garbarino, Gianluca Gaidano, Michele Rosboch, Elisabetta Mazzola, Davide Franco e Antonello Monti. Questa mattina gli uomini della guardia di Finanza, su ordine del procuratore aggiunto Marco Gianoglio, hanno eseguito diverse perquisizioni per disporre il sequestro di pc e smartphone degli indagati. L’accusa ipotizzata dai magistrati è interferenze illecite sull’assemblea del 19 aprile, quella su cui graverebbe il “patto occulto” che avrebbe poi portato alle dimissioni di Varese seguite da quelle di Palenzona.

L’indagine ruota attorno al “patto di consultazione” ideato da Corrado Bonadeo fra i 22 consiglieri di indirizzo per pilotare le scelte nelle terne di designazione e le cooptazioni. Il commercialista alessandrino, uno dei sostenitori di Palenzona nella battaglia contro l’allora presidente Giovanni Quaglia, raccoglie l’adesione di ben 12 consiglieri sui 17 in carica, e, quindi, la maggioranza, iniziativa che potrebbe prefigurare la formazione di un organismo informale e parallelo a quelli statutari. E le decisioni assunte nelle riunioni del 19 e del 22 aprile da cda dei “congiurati” (Caterina Bima, Anna Di Mascio, Antonello Monti e Davide Canavesio, ma col voto anche di Marco Giovannini e di Maurizio Irrera) sarebbe un indicatore della sussistenza di patti occulti (“una fondazione nella Fondazione”), soprattutto la famosa “spartingaia” di cariche nelle partecipate. A riprova, secondo alcune ricostruzioni, il 19 aprile, prima del CdI, sarebbe avvenuto un incontro tra alcuni membri del cda (Monti, Bima, Canavesio, Di Mascio) e tre consiglieri di indirizzo (Paolo Garbarino, Gianluca Gaidano e Michele Rosboch) in cui si sarebbe “festeggiato” il ribaltone.

A questo punto resta da capire se il Consiglio di Indirizzo, convocato venerdì prossimo alle 15, provvederà ugualmente all’elezione del presidente, individuato nella figura della giurista Anna Maria Poggi, dopo aver fatto slittare di dieci giorni la scadenza prevista accogliendo l’indicazione dello stesso ministero. Da una parte ci sono ragioni stringenti statutarie (non possono essere inadempienti) dall’altra la buriana suggerisce di muoversi con cautela evitando risoluzioni che potrebbero poi trovare smentita o addirittura incorrere in impugnative.

Insomma, la Crt non è affatto uscita dalla bufera scatenata dalle polemiche dimissioni di Palenzone che con le sue denunce ha costretto il Mef ad accendere i riflettori. Il Ministero dell’Economia ha il compito di supervisionare specifici aspetti come il rispetto del bilancio, l’equilibrio finanziario delle fondazioni, e la conformità agli statuti e ai regolamenti. In caso di necessità, soprattutto se dovesse accertare condotte illegittime (accordi illeciti come il famoso “patto occulto”) o conflitti di interesse dei suoi amministratori, ha il potere di nominare un commissario straordinario. Questa misura è stata adottata una sola volta, nel 2018, con la Fondazione Banco di Napoli.