PALAZZO CIVICO

Lo Russo tartassa i torinesi, rifiuti ancora più cari: +7%

A Torino la Tari aumenta per rimpinguare le casse di Amiat, gravata dall'aumento dei costi per porta a porta e contratti con dipendenti e cooperative. Nel complesso l'incremento si aggira sui 15 milioni. Una stangata servita a urne appena chiuse ovviamente

L’aumento della tariffa, ça va sans dire, era inevitabile; ma la maggioranza di centrosinistra che governa Torino ha accidentalmente scelto di approvarlo subito dopo la chiusura delle urne per europee e regionali. Come si dice, “a pensare male si fa peccato…”,  e chissà a quanti torinesi toccherà confessarsi. A crescere è la tassa rifiuti, che aumenterà del 6,67% secondo quanto ha disposto una delibera approvata ieri dalla giunta guidata da Stefano Lo Russo e pubblicata stamattina sull’Albo pretorio.

Un maggior gettito necessario perché Amiat, l’azienda torinese dei rifiuti controllata da Iren, è gravata da extra costi pari a 15 milioni che l’inasprimento fiscale dovrebbe riuscire a coprire. Costi in più derivanti dall’ultima estensione del servizio di porta a porta, che da marzo 2024 è arrivato nelle aree del centro storico e del Quadrilatero romano, raggiungendo circa 9.000 nuove famiglie. Ma anche dell’aumento dei costi per il personale e per i contratti con le cooperative. Se il gettito complessivo della tassa rifiuti è pari 223 milioni, nella delibera del 2024, l’incremento di quasi il 7% della Tari si avvicina molto ai 15 milioni che mancano nelle casse della municipalizzata presieduta da Paola Bragantini. A confermarlo c’è il fatto che la cifra prevista nella delibera dell’anno scorso era di 208 milioni. I conti non sono poi difficili.

I Comuni della cintura torinese avevano già alzato le tariffe negli anni scorsi, dicono dalla maggioranza, ora toccava a Torino, che lo farà per poco più della metà del 13%, il massimo adeguamento inflattivo previsto per il biennio 2024-2025 dall’Arera (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente). “Ma visto che l'Autorità regolatrice parla di biennio, nulla esclude che l’anno prossimo siano previsti ulteriori aumenti”, ribatte il 5 Stelle Andrea Russi, subito all’attacco del centrosinistra: “C'è un vecchio detto Passata la festa, gabbato lo santo e così, Lo Russo, pochi giorni dopo le elezioni rimette le mani nelle tasche dei torinesi”.

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