SANITÀ

Infermieri, concorso sub iudice. Caos in Asl e Aso del Piemonte

Ogni azienda decide a modo suo. C'è chi recluta personale, chi si è fermato in attesa della sentenza del Tar prevista a novembre. L'allarme dei sindacati: "Situazione gravissima". Appello al governatore Cirio "per una linea univoca e precise garanzie"

C’è chi va avanti con le assunzioni, chi invece si è fermato, ma anche chi avvisa dei possibili rischi o, ancora, propone contratti a tempo determinato. Le aziende sanitarie e ospedaliere del Piemonte procedono in ordine sparso nel reclutamento di nuovi infermieri dopo che il Tar ha fissato per il prossimo novembre la discussione dei ricorsi presentati da alcuni partecipanti al concorso indetto da Azienda Sanitaria Zero per fornire ulteriore personale alle Asl e alle Aso di tutta la regione.

La decisione dei giudici amministrativi di non sospendere cautelativamente gli effetti del concorso, fissando per l’autunno la trattazione dei ricorsi su presunte irregolarità nello svolgimento delle prove orali, pareva aver disinnescato i rischi di una paralisi delle assunzioni, ma così è stato solo in parte. Ancora una volta il sistema sanitario regionale agisce a compartimenti stagni: i vertici delle aziende affrontano un tema generale in maniera del tutto autonoma, con il risultato di vedere una fetta di territorio e i relativi ospedali accogliere i tanto attesi rinforzi in corsia e un’altra parte, agire in maniera opposta. 

Troppa fiducia o troppa cautela? Di certo mancano un atteggiamento coordinato e precise direttive. C’è, invece, il forte allarme dei sindacati che si rivolgono alla Regione per chiedere, come fa Nursind con il suo segretario Francesco Coppolella in una lettera inviata al direttore generale di Azienda Sanitaria Zero Adriano Leli e a quello della Sanità piemontese Antonino Sottile, di “assicurare uniformità di comportamento e di mettere in atto tutti gli interventi possibili per dare certezze, oltre che garanzie circa i possibili scenari, fornendo tutte le informazioni in modo chiaro e preciso”. Nella lettera il sindacato degli infermieri sottolinea che “alcune aziende stanno assumendo, altre propongono contratti a tempo determinato, alcune invece inseriscono clausole contrattuali e in altre ancora si decide addirittura di non assumere. Tutto ciò in attesa dell’udienza prevista per il prossimo 19 novembre. Di fronte a tale situazione poco rassicurante oltre che confusa e disordinata, molti a ragione, decidono di non accettare l’assunzione o di temporeggiare. Comprendiamo l’autonomia giuridica delle singole aziende – scrive Coppolella – ma non possiamo accettare che questo si trasformi in anarchia”.

Di identico tenore la presa di posizione di un’altra sigla sindacale di categoria, Nursing Up, il cui segretario regionale Claudio Delli Carri, si rivolge oltre che a Leli direttamente al governatore Alberto Cirio. “Abbiamo bisogno di chiarezza da parte di Azienda Zero, ma soprattutto chiediamo al presidente della Regione di farsi garante di questa situazione. È indispensabile avere certezze per evitare che numerosi infermieri vedano bruciarsi le loro prospettive lavorative, sopratutto in un momento di grande crisi della Sanità”. Delli Carri che ricorda come il concorso prevede l’assunzione di 226 infermieri, ma essendo le graduatorie a scorrimento i professionisti potenzialmente coinvolti sono quasi duemila, lancia un appello, ma anche una sfida alla Regione e ai vertici della sanità piemontese: “Qualcuno deve assumersi la responsabilità di questo concorso, che potrebbe essere invalidato. Chi ci mette la faccia?”.

La risposta dal grattacielo non tarda ad arrivare: “Azienda Zero ha comunicato alle aziende sanitarie la possibilità di procedere da subito con le assunzioni degli infermieri vincitori del concorso”.  In una nota si ricorda come “alcune aziende hanno infatti già iniziato in questi giorni ad avviare le procedure per finalizzare i contratti del personale da inserire in organico, come da indicazione data dalla Regione nelle ore immediatamente successive all’udienza dello scorso 5 giugno”. Indicazione evidentemente non osservata da tutti i direttori generali, tant’è che sempre dalla Regione si annuncia che “per ulteriore chiarezza e per allineare tutte le aziende sanitarie, la Direzione Sanità ha anche predisposto una nota esplicativa che autorizza le aziende sanitarie a procedere da subito con le assunzioni”.  

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