SCIUR PADRUN

Industriali, si chiude l'era Marsiaj. Svolta generazionale targata Gay: "Sono un fan dei Sì, proporremo"

Proclamato presidente dell'Unione di Torino presenta una squadra con molte facce nuove (Zoff, Casu, Marchioni Bocca) e alcune sicurezze (Dal Poz, Lavazza). Il compito: ridare protagonismo a un'associazione troppo paludata. Il nodo del direttore generale

L’assemblea dell’Unione Industriali Torino, organo composto dai rappresentanti delle 2.212 aziende associate che impiegano complessivamente oltre 116.000 addetti, ha eletto Marco Gay presidente per il quadriennio 2024-2028, approvandone il relativo programma di attività. Si chiude così, con l’atto formale, il lungo iter previsto dall’organizzazione confindustriale: una designazione, quella di Gay alla guida di via Fanti, ampiamente prevista, con un candidato unico e unitario che ha riscosso l’ampio consenso degli associati come registrato dai tre saggi incaricati di sondare l’orientamento degli iscritti.

Insieme al 21° presidente eletto è stata votata la squadra dei vicepresidenti, composta da: Gabriella Marchioni Bocca (con delega Europa), Antonio Casu (alla Smart Mobility), Alberto Dal Poz (Relazioni Industriali e Filiere), Giorgia Garola (Internazionalizzazione e Attrazione Investimenti), Marco Lavazza (Esg e Sostenibilità), Manuele Musso (Organizzazione e Sviluppo Associativo), Tatiana Rizzante (Digital Technologies e Ai), Marco Zoff (Industria dell’Aerospazio). Faranno inoltre parte del Consiglio di presidenza Barbara Graffino, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori, e Filippo Sertorio, presidente della Piccola Industria. Una prima linea che segna un salto generazionale in via Fanti e che probabilmente seguirà l’insediamento di un nuovo direttore generale al posto dell’attuale Angelo Cappetti, succeduto nel 2020 a Giuseppe Gherzi al timone della macchina operativa, considerato troppo legato alla stagione appena conclusa.

Con la nomina di Gay, infatti, giunge a conclusione il mandato di Giorgio Marsiaj iniziato nel 2020, in intima simbiosi con Cappetti (“uno cissava l’altro”, riferiscono i maligni) che nel congedarsi ha dedicato un pensiero al suo successore: “Sono lieto di passare a Marco Gay il testimone della presidenza dell’Unione Industriali Torino. In questi anni abbiamo lavorato molto bene insieme perseguendo gli stessi obiettivi di sviluppo socioeconomico del nostro territorio, attraverso una crescita sostenibile e inclusiva delle imprese associate. Formulo a lui e alla sua validissima squadra di vicepresidenti i miei migliori auguri di buon lavoro”.

“Sono e siamo consapevoli che l’attuale congiuntura presenta difficoltà concrete, il mio pensiero è rivolto agli imprenditori in difficoltà e alle persone che lavorano con loro, e con il massimo impegno faremo la nostra parte, insieme a tutte le istituzioni per supportarli – ha affermato Gay –. Partendo dalla certezza che industria e innovazione sono un binomio indissolubile per la crescita e lo sviluppo economico e sociale del nostro territorio”. Orgoglio e radicamento ma anche scommessa sul futuro, nelle parole del neo presidente. “Io sono un fan dei comitati del sì, vogliamo essere quelli che fanno le proposte per guardare con forza ai sì che possano offrire possibilità ai giovani, ai lavoratori, alle aziende e al territorio. L’industria torinese ha sempre messo al servizio del Paese il suo patrimonio di ingegno e di conoscenza, portandolo nel mondo. Uno dei motori che alimentano questa vocazione è dal 1906 l’Unione Industriali Torino, dove abbiamo dato concretezza a un ecosistema economico eterogeneo”, ha proseguito Gay, sottolineando che “investire e sviluppare, produrre e poi vendere i nostri prodotti e servizi, è la vocazione in cui si riconoscono tutte le aziende associate”. Ognuna di queste aziende “sarà al centro della mia e della nostra attività nel prossimo quadriennio, nel corso del quale ci aspettano non solo sfide complesse ma anche opportunità da cogliere, frutto di trasformazioni che sono già in atto. Lavoreremo insieme per la nostra Unione con concretezza, serietà e passione concentrati sul presente con lo sguardo rivolto al futuro”, ha concluso.