SANITÀ PIEMONTE, IL MEF APRE ALLO SPALMADEBITI

Il Mef è disponibile a rivedere con la Regione Piemonte il piano per il ripianamento dei debiti della Sanità piemontese, ma tempi e cifre verranno messi nero su bianco soltanto il prossimo 31 luglio dal Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali. Questo il risultato della missione dei direttori piemontesi di Sanità, Antonino Sottile e Bilancio, Giovanni Lepri, al ministero dell'Economia. Una vicenda incominciata lo scorso anno con la modifica, da parte della Regione nella legge finanziaria, dei tempi e dell’ammontare delle rate rispetto al piano concordato all’epoca dalla giunta di Sergio Chiamparino e il ministero nell’ambito della procedura per l’uscita dal piano di rientro.
 
Una modifica contro la quale il Governo avrebbe agito con l’impugnazione dinanzi alla Corte Costituzionale che ha dato ragione all’esecutivo cassando la norma regionale e, di fatto, riportando tutto alla vecchia legge. Con la conseguenza che il bilancio della sanità dello scorso anno ha visto uscire dalle casse regionali un importo minore rispetto a quello stabilito dalla legge tornata in vigore. La missione romana serviva a uscire da questa situazione, confidando nella disponibilità del Mef ad accogliere alcune proposte che possano portare a una mediazione tra la norma originaria e quella bocciata, quindi non riproponibile. Fonti della Regione riferiscono di una “riunione importante che ha evidenziato la volontà di Mef e Regione di condividere un nuovo testo in sostituzione dell'art. 14 della l.r. 24/2016, così come del resto suggerito dalla Corte Costituzionale, esercitando la possibilità che la Regione Piemonte e lo Stato addivengano a un nuovo accordo sul complessivo programma di restituzione delle somme”. Ma le certezze arriveranno soltanto al tavolo tecnico di fine luglio. 
 

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