FINANZA & POTERI

Crt, Poggi tira dritto con Zoppo. Salgono a dieci gli indagati

La neo presidente riceve "ampio mandato" dagli organi interni per le "interlocuzioni con il Mef" che ha inviato le prescrizioni. Ma l'inasprirsi dell'azione giudiziaria potrebbe indurre il Tesoro a misure drastiche. La commercialista in Ream, il marito in Ogr

Il Consiglio di amministrazione e il Consiglio di indirizzo della Fondazione Crt fanno quadrato attorno alla presidente Anna Maria Poggi. I due organi dell’ente hanno infatti dato “ampio mandato” alla giurista che dallo scorso 7 giugno è stata eletta alla guida di Palazzo Perrone “in vista delle probabili interlocuzioni che ci saranno con il Mef, ma anche per avviare sin da ora un’attività di revisione e miglioramento della governance”. Mentre stanno spulciando le prescrizioni inviate oggi dal Tesoro (qualche paginetta di indicazioni in materia di incompatibilità e conflitti di interessi nelle nomine già fatte e sulle modifiche di regolamenti e statuto) che, secondo gli auspici torinesi, dovrebbero scongiurare il commissariamento, in via XX Settembre si tende a dare all’esterno l’immagine di una fondazione ormai uscita dalla tempesta. Peccato che, al netto delle decisioni di Giancarlo Giorgetti e dei suoi dirigenti, che hanno dato l’ultimatum di un mese per ottemperare alle prescrizioni, dalla procura continuino a fioccare avvisi di garanzia. Le dimissioni del cda, più volte ventilate, restano per ora lettera morta.

Oltre a quella recapitata all’ex presidente Fabrizio Palenzona – cui viene contestata l’ipotesi di corruzione tra privati per aver promesso un incarico all’ideatore del “patto occulto” Corrado Bonadeo pur di indurlo alle dimissioni e chiudere il “caso” – altre due comunicazioni giudiziarie hanno raggiunto Caterina Bima, vicepresidente e tra l’altro moglie di Michele Vietti, ex notabile post-diccì (parlamentare e vicepresidente del Csm), attualmente presidente di Finpiemonte, e l’architetto novarese Alice Colombo, consigliera di indirizzo di prima nomina, che nel gioco delle terne è stata preferita a Chiara Invernizzi, vicepresidente della fondazione nel precedente mandato. Al momento, quindi, tra consiglieri in carica, dimissionari ed ex, gli indagati sono saliti a dieci: troppi, forse, per sanare la faccenda con un’operazione di maquillage. E non è scontato che, di fronte a questo quadro in continuo peggioramento, le iniziali cautele del ministero – propenso a evitare misure drastiche, anche per non urtare il grande vecchio delle fondazioni, Giuseppe Guzzetti – non possa mutare, mettendo sotto tutela la Crt.

Peraltro, come se niente fosse, il cda odierno ha designato Maria Cristina Zoppo, commercialista torinese già nel collegio sindacale della Juventus e attuale membro del cda di Intesa Sanpaolo, alla presidenza di Ream, la società che si occupa di real estate, partecipata da Fondazione Crt con una quota del 24,17%, al posto di Antonello Monti, il “pattista” che è stato l’ago della bilancia nel ribaltone che ha portato alla defenestrazione di Palenzona. E se Poggi si dice “soddisfatta dalla rapidità” della scelta “che segna un cambiamento, da me fortemente condiviso, nelle modalità precedentemente utilizzate” vanno comunque sottolineati i rapporti di lunga data tra Zoppo e Bima, al punto che la notaia torinese indicò proprio il marito di Zoppo, Antonio Robazza, per il cda delle Ogr nella famosa seduta della “spartingaia”. Sarà pure cambiata la “modalità” ma gira e rigira si pesca nel medesimo stagno.

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