ECONOMIA DOMESTICA

Unicredit, conti (ancora) record: utile +16%, dividendi stellari

Quattordicesima trimestrale di crescita, migliora la guidance del 2024. I ricavi sono saliti del 6% a 6,3 miliardi. Esposizione in Russia calata del 93%. E prepara il ritorno in Polonia. L'ad Orcel: "Convinti di poter raggiungere le nostre ambizioni future"

Unicredit chiude un secondo trimestre da record, il quattordicesimo consecutivo di crescita reddituale, con un utile netto pari a 2,7 miliardi, in rialzo del 15,9% a/a e un RoTE di circa il 20% che conferma il profilo da blue chip della banca. Sommando quello dei primi tre mesi, il risultato netto del semestre è così pari a 5,2 miliardi, in rialzo del 20%. Forte dei solidi conti, il gruppo alza la guidance sui ricavi e sulla generazione di cassa per l'intero anno, confermando quella sull’utile che ha superato le previsioni degli analisti di Bloomberg, che avevano stimato un valore di 2,342 miliardi di euro. Nel trimestre, Unicredit ha registrato un aumento dei ricavi del 6%, raggiungendo i 6,3 miliardi di euro, un incremento che ha permesso alla banca di aggiornare le previsioni per l’intero esercizio 2024. Le nuove stime indicano ricavi superiori ai 23 miliardi e una generazione organica di capitale superiore ai 350 punti base.

“Ancora una volta, Unicredit ha riportato una serie record di risultati finanziari”, commenta l’ad, Andrea Orcel. La banca, spiega il numero uno, “sta fissando un nuovo modello di riferimento per il settore bancario, e la chiara direzione strategica che abbiamo intrapreso ci consentirà di crescere, di remunerare regolarmente gli investitori e le nostre persone, e di realizzare le nostre ambizioni per i nostri clienti e le comunità in cui operiamo”.

Tra aprile e giugno 2024, i ricavi netti del gruppo ammontano a 6,3 miliardi, in rialzo del 6% anno su anno, sostenuti da un margine di interesse di 3,6 miliardi (+2% a/a), 2,1 miliardi di commissioni (+10% a/a) e 15 milioni di accantonamenti per perdite su crediti. Trimestre su trimestre, il margine di interesse è sostanzialmente stabile, a fronte di un Euribor in calo e di una gestione disciplinata del pass through che ha chiuso il trimestre a una media di circa il 32%. Quanto alle commissioni, il salto del 10% anno su anno per il management “dimostra l’efficacia della nostra direzione strategica e dei nostri investimenti”. Ancora, i proventi da attività di negoziazione si attestano a 470 milioni nel secondo trimestre 4 in calo del 15,8, mentre i costi operativi calano a 2,3 miliardi (-1,7% anno su anno) e, grazie anche alle azioni proattive assunte in passato, il rapporto costi/ricavi migliora ulteriormente di 2,9 punti percentuali rispetto all’anno precedente, attestandosi al 36,3%.

Sul fronte patrimoniale, nel primo semestre il gruppo guidato da Orcel registra 234 punti base di capitale generati organicamente, o 6,7 miliardi di euro, a supporto dei 5,2 miliardi accantonati per le distribuzioni nel periodo, risultando in un Cet1 ratio del 16,2%. I risk-weighted-asset (Rwa) sono diminuiti a 276,9 miliardi (-1% t/t e -6,1% a/a), riflettendo l’impegno della verso una gestione attiva dei Rwa volta al miglioramento dell’efficienza del capitale. La buona qualità degli attivi è confermata da un rapporto tra crediti deteriorati lordi e crediti lordi totali ulteriormente diminuito al 2,6% e da un costo del rischio ancora basso e stabile pari a un punto base, mantenendo circa 1,7 miliardi di overlay.

Guardando all’intero anno, la banca alza la guidance sui ricavi netti per il 2024 a oltre 23 miliardi di euro e migliora quella sulla generazione organica di capitale a oltre 350 punti base. Confermato l’outlook sull’utile netto dell’esercizio a oltre 8,5 miliardi, “conservando una certa flessibilità a garanzia del 2025 e del 2026 e riaffermando la nostra convinzione in un RoTE elevato e sostenibile superiore al 15% e in una forte crescita dell'Eps e del Dps”, si legge in una nota con cui Piazza Gae Aulenti ha reso noto di avere stipulato un accordo vincolante per l’acquisizione dell’intero capitale sociale della banca polacca Vodeno e della banca belga Aion Bank.

Risultati che fanno felici anche gli analisti finanziari, ottimisti sul futuro di Unicredit e prevedendo una continua crescita e una solida performance operativa. Per il periodo 2024-2026, si stima una distribuzione complessiva di circa 25 miliardi di euro agli azionisti, con circa 11 miliardi destinati ai dividendi. Questa previsione evidenzia la fiducia degli analisti nella capacità della banca di generare valore e di gestire efficacemente il proprio capitale in eccesso. La fiducia degli analisti si riflette anche nei target price aggiornati per il titolo Unicredit, che indicano un outlook positivo per il valore azionario della banca.

Sul fronte russo, continua a calare il contributo del Paese al bilancio del gruppo, con perdite minime sulla redditività. Dal primo trimestre 2022 al secondo 2024, l’esposizione cross-border è diminuita del 93% a 0,3 miliardi di euro, i prestiti locali netti sono calati del 68% a 2,3 miliardi, i pagamenti cross-border del 56% a 11,2 miliardi e i depositi locali del 69% a 2,6 miliardi. Anche l’impatto sul Cet1 delle perdite estreme si è ridotto, passando da 128 punti base su una ratio al 14% a 51 punti base su un Cet1 del 16,2%.

Nel contesto del piano di Orcel di potenziare gli investimenti nella digitalizzazione e nella tecnologia, Unicredit ha concluso un accordo per l’acquisizione di Vodeno, un fornitore di servizi bancari basati sul cloud, e di Aion Bank, una banca digitale belga, per un totale di circa 370 milioni di euro. Con questa operazione, Unicredit acquisisce anche un team di 200 ingegneri, sviluppatori e data scientist da Vodeno. La banca milanese ha dichiarato che questa transazione rappresenta una delle prime mosse di un’istituzione bancaria per ottenere la piena proprietà di nuove tecnologie, evitando dipendenze da fornitori terzi di core banking. Nel contesto di questa strategia, Unicredit ha recentemente acquisito la partecipazione dello Stato greco in Alpha Bank e l’unità rumena dello stesso istituto, dimostrando un impegno significativo nella crescita e nell’espansione attraverso acquisizioni strategiche.

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