GLORIE NOSTRANE

Irrera e Comba prendono la Metro. Compensi d'oro per la Crt family

Uno è l'attuale vicepresidente della fondazione, l'altro è l'erede dello storico presidente. Assieme a un magistrato contabile napoletano entrano nel "Collegio tecnico consultivo" della grande opera. Con un emolumento di 130mila euro a testa

La Metro 2 di Torino va avanti, e non solo perché è stata bandita la prima gara, come annunciato in pompa magna dal sindaco Stefano Lo Russo lo scorso 2 luglio. Spulciando la Gazzetta ufficiale del 27 luglio si trovano quattro ordinanze degli ultimi due mesi a firma del commissario straordinario alla futura metro Dino Chiaia, docente del Politecnico voluto dal primo cittadino alla guida di Infra.To, la società di progettazione e realizzazione delle infrastrutture di proprietà della Città di Torino. Ma oltre ai 16 milioni per la prima gara, finalizzata al project management per gestire le future aggiudicazioni (compresa la tanto discussa rimodulazione del progetto col taglio delle fermate), c’è altro.

La terza ordinanza, infatti, costituisce il Collegio Tecnico Consultivo, organo facoltativo secondo il Codice degli appalti, ma che il commissario ritiene utile “per risolvere problemi tecnici o giuridici di ogni natura suscettibili di insorgere anche nella fase antecedente alla esecuzione del contratto”. Tra i tre membri, dal costo complessivo di 400mila euro, troviamo anche un illustre professionista, protagonista delle note vicissitudini di Fondazione Crt: l’avvocato Maurizio Irrera, presidente ad interim dalla fine del burrascoso regno di Fabrizio Palenzona e la nomina della nuova presidente Anna Maria Poggi. Nulla di troppo strano per Irrera che a fine 2020 siedeva, oltre che nella cassaforte di via XX Settembre anche nei cda di Sgr, Finpiemonte e Iren. Per questo nuovo incarico percepirà 130mila euro.

Torino è davvero piccola e, per dirla come un ex sindaco, “ci conosciamo tutti”, figuriamoci nel piccolo mondo antico delle fondazioni, per cui non è strano che assieme a Irrera sia stato scelto un altro giurista subalpino, il professor Mario Comba, per gli amici Mariolino, cattedra in Diritto pubblico comparato e una adiacente in Diritto comparato dell’economia. All’attività accademica affianca anche la libera professione da avvocato in uno studio che porta, tra gli altri, proprio il suo nome. E il suo nome, anzi il cognome è di quelli che non passano inosservati, visto che si tratta del patronimico del Comba fu Andrea, per un ventennio presidente della Crt. Al centro di una polemica per l’incarico nella segreteria del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, dopo che si è scoperto che entrambi erano soci di una ditta, la “E-Co Srl” specializzata in tecnologie per la mobilità, Comba ora sommerà lo stipendio da docente, l’emolumento ministeriale (60mila euro) e i 130mila erogati dal commissario Chiaia.

Il meno chiacchierato del trio pare essere proprio il presidente del Collegio: Ugo Montella, magistrato della Corte dei conti, che incasserà per l’incarico 10.000 euro in più di Comba e Irrera portandosi a complessivi 140mila euro. Nativo di Napoli ma residente a Roma, è procuratore generale in Veneto, Certo, resta sempre l’annosa (e irrisolta) questione dell’opportunità di incarichi professionali a magistrati in servizio, ma questo è un altro discorso.

Per quanto tempo la trimurti resterà in servizio? “Il Collegio consultivo tecnico rimane in carica sino al 31 dicembre 2025, e comunque sino al giorno in cui verrà pronunciata l'aggiudicazione dell'ultima procedura di gara di  competenza del Collegio”, si legge in Gazzetta Ufficiale. Per neanche un anno e mezzo la cifra non sembra male, sempre sperando che le gare vadano in porto per tempo. Igor Boni, esponente radicale che con Giulio Manfredi  ha scovato tra le carte gli affidamenti, vuole evitare sterili polemiche visto che “non abbiamo le competenze tecniche, non siamo nella stanza dei bottoni”, ma chiede maggiore trasparenza, da ottenere pubblicando online, magari proprio sul sito Torino Cambia dove l'Amministrazione racconta i cantieri di Torino: “Sarebbe bello avere un sito trasparenza. Visto che se non c’è nulla da nascondere, non nascondiamolo”.

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