M5s, in Piemonte gli stipendi degli infermieri sono al palo

"Mentre le altre regioni del Nord Italia aumentano le indennità degli infermieri, il Piemonte resta a guardare. Ma così rischiamo la fuga di migliaia di professionisti". Lo affermano i consiglieri regionali M5s Sarah Disabato, Alberto Unia e Pasquale Coluccio, con la senatrice pentastellata Elisa Pirro. "In questi anni - affermano gli esponenti M5s - la giunta Cirio non ha messo un dito per rispondere alle richieste degli infermieri che operano negli ospedali piemontesi. Con un diritto alla salute già messo a dura prova dalle lunghe liste d'attesa, dal continuo ricorso alle cooperative di medici gettonisti e dai turni massacranti di lavoro per sopperire alle mancate assunzioni, da chi guida la sanità regionale ci saremmo aspettati almeno un riconoscimento concreto del lavoro degli infermieri. Basterebbe ascoltare le richieste dei sindacati a partire dal Nursind, e prendere esempio da ciò che stanno facendo le altre Regioni del Nord Italia. La Valle d'Aosta ha aumentato di circa 300 euro l'indennità di attrattività, il Veneto ha deciso di stanziare 150 milioni di euro per incrementare gli stipendi e migliorare la sanità, la Lombardia offre prezzi calmierati per le case destinate al personale sanitario". "Intanto il Piemonte, come al solito - rimarcano - resta a guardare. Non basta l'aumento dell'indennità per chi lavora nei pronto soccorso, la misura deve riguardare tutto il personale infermieristico. Altrimenti ci troveremo di fronte alla fuga dei nostri professionisti verso le Regioni vicine, ennesimo passo per diventare fanalino di coda nel Nord Italia sul diritto alla salute. Interrogheremo la giunta Cirio per capire cosa intenda fare".

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