PENNE ALL'ARRABBIATA

Orfeo all'inferno di Repubblica. Elkann lascia (per finta) Gedi

Cambio al timone del quotidiano di Largo Fochetti. Molinari getta la spugna dopo mesi di tensioni. Al suo posto il collezionista di direzioni, con una lunga carriera in Rai. Al fido Scanavino le redini della casa editrice, in attesa della "grande fuga"

La notte della Repubblica. Nuovo terremoto al quotidiano di Largo Fochetti: l’editore John Elkann lascia la presidenza di Gedi e Maurizio Molinari molla la direzione. Al loro posto, rispettivamente, Maurizio Scanavino e Mario Orfeo. Gabriele Comuzzo prende i galloni di direttore generale, mentre Molinari resta come editorialista, probabilmente dagli Stati Uniti.

È l’atto finale, di una lunga stagione di tensioni culminata con l’ultima durissima vertenza, i due giorni di sciopero proclamati dall’assemblea contro le presunte ingerenze della proprietà nell’informazione, in occasione della “Italian Tech Week”.

Le nuove nomine, in realtà, non sembrano segnare una cesura netta. Orfeo, classe 1966, è un giornalista di “sistema”, abile navigatore, che da Repubblica ha spiccato il volo prima come direttore del Messaggero e poi per lungo tempo in Rai, guidando tutte le principali testate giornalistiche (Tg2, Tg1 e Tg3), è stato inoltre direttore generale di viale Mazzini e ha guidato la Direzione della Struttura Approfondimenti. Scanavino è legato da lunga e stretta amicizia con il nipote dell’Avvocato, finendo spesso per esserne una sorta di ventriloquo, soprattutto nell’editoria e nella gestione del personale.

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