PALAZZO LASCARIS

Parco sì, parco no: il centrodestra fa e disfa

Istituito sei mesi fa, l'ente che raccoglie i cinque laghi di Ivrea è già sotto attacco. Forza Italia vuole abolire l'area protetta targata Lega e l'assessore Bongioanni è d'accordo. Disabato (M5s): "Una delle poche cose buone che avevano fatto"

Nei corridoi del Consiglio regionale del Piemonte, più che Parco dei cinque laghi lo chiamavano “Parco delle sette pozzanghere” per via delle dimensioni dei bacini, non propriamente imponenti. Eppure, dopo una serie di tira e molla interni alla maggioranza, la proposta dell’allora consigliere leghista Andrea Cane passò per il rotto della cuffia al crepuscolo della legislatura, solo grazie al sostegno delle opposizioni. Perché già allora Forza Italia e Fratelli d’Italia si astennero dal voto.

Oggi che i rapporti interni alla maggioranza sono mutati, con la pattuglia leghista che da oltre venti consiglieri si è ridotta a sei, il capogruppo azzurro Paolo Ruzzola ha depositato un testo in cui chiede l’abolizione del nuovo Parco. Insomma, il centrodestra fa e il centrodestra disfa come una sorta di moderna Penelope. Di passi in avanti per istituirlo realmente non ne sono stati fatti molti, se non la nomina a fine settembre di Alessandro Sicchiero, sindaco di Chieri e assessore all’Ambiente nella Città metropolitana di Torino, a “coordinatore” del futuro ente, che si occuperà di elaborare le politiche di gestione dell’area protetta intorno ai laghi Sirio, Pistono, Nero, San Michele e di Campagna. Esponente del Pd, vicino a Daniele Valle, fu la cambiale che pagò la Lega per ottenere i voti delle minoranze.

“Di parchi ce ne sono già tanti”, commentava a marzo l’allora capogruppo di Fratelli d’Italia Paolo Bongioanni. Oggi è diventato assessore all’Agricoltura e titolare della delega ai Parchi (che condivide con Marco Gallo della Lista Cirio, titolare delle “aree protette”), ma non ha cambiato idea: “Sono favorevole all’abolizione. È un parco che non ha ragione di esistere in un momento in cui dobbiamo intervenire sul depopolamento del cinghiale. Non mi sembra il caso di avere una zona in più dove possa proliferare”. Anche perché quel distretto, a differenza di quello di Novara, al momento è indenne. E in Piemonte “abbiamo 1,2 milioni di maiali che valgono 3 miliardi di indotto”. La Coldiretti si era opposta già all’epoca.

“Era una delle poche cose buone realizzate nella passata legislatura” attaccano dal M5s la capogruppo Sarah Disabato e il consigliere piemontese Alberto Unia. Poi aggiungono: “Depositare una legge senza un confronto con i Comuni, che avevano sostenuto la creazione del Parco, dimostra quanto questa maggioranza sia distante dalla realtà”. “È senza senso abolire un parco istituito sei mesi fa dalla stessa maggioranza”, rincara la dose il consigliere dem del canavese Alberto Avetta. Che aggiunge come dei cinque municipi interessati due, Borgofranco e Cascinette, siano amministrati dal centrodestra.

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