Storie di naufragi e solidarietà
00:00 Lunedì 03 Gennaio 2011Un libro, nato dallo spettacolo di Speech for Haiti in occasione del terribile terremoto che ha funestato l’isola caraibica il 12 gennaio 2010, per sostenere la ricostruzione dell’ospedale di Port au Prince dei Padri Camilliani di Torino. Una goccia nel mare del bisogno Da Gramellini a Geda, da Sirianni a Vespa, dodici scrittori torinesi su una zattera di umanità
Dodici torinesi intorno ad un’isola. Non si tratta dell’ennesima edizione di un reality show e neanche di un romanzo di avventure Al centro di questo breve libro infatti c’è un’isola reale come Haiti che in questi ultimi due anni sta vivendo uno dei momenti più bui della sua già travagliata storia. Il ricavato del libro (intitolato L’isola: storie per Haiti) va in favore della Comunità Madian diretta da padre Antonio Menegon, il sacerdote camilliano che, dal 1994, segue in prima persona i destini della sfortunata isola caraibica. Un tema sempre affascinante, quello dell’isola, che ha stuzzicato la fantasia e le esperienze di varie personalità della vita torinese apparentemente lontane tra loro che, per l’occasione vestono i panni dei “naufraghi”. Non ci sono solo professionisti della parola in senso stretto come il vicedirettore della Stampa Massimo Gramellini, ma anche un animatore della notte come il dj Fabrizio Vespa , l’internauta Alessandra C e il regista Marco Ponti, solo per citare alcuni nomi.
L’idea di dedicare un libro ad Haiti nasce dalla collaborazione tra lo stesso Vespa e Alessandro Battaglino, amministratore delegato di Environment Park che da anni seguono questo progetto. C’è la prosa paradossale di Gramellini che, per una volta, abbandona i consueti toni un po’ moralistici del moralista, concentrando le riflessioni del suo “Buongiorno”, la rubrica quotidiana della Stampa, sulla tragedia haitiana. Senza troppi giri di parole, Gramellini dice una verità. Quello che spaventa lo spettatore lontano e distratto di fronte a tragedie di questo tipo non è tanto la tragedia in sé, quanto la paura di poter fare un giorno, la stessa fine. Uno schiaffo a tanta finta solidarietà che spesso anima le preoccupazioni del mondo occidentale , di fronte alle sciagure che, periodicamente, colpiscono il resto dell’umanità. C’è il giovane cantautore genovese trapiantato a Torino Federico Sirianni che, da “marinaio di pianura”, in “Alba livida”, descrive il risveglio di una città, forse reale o forse no. Un’avventura che, parte da Torino e arriva alla capitale haitiana Port au Prince, passando per Guadalajara, Portonovo, Singapore e Varna. Da vecchio lupo di mare, Sirianni , immagina di trovare una donna in ogni porto, dividendo con ciascuna di esse una parte della giornata. A sfondo ecologico è invece “Il signore dei rifiuti” di Alberto Geda. Un inno al riciclo che racconta la storia del Viaggiatore nel tempo. In “Se” Alessandra Rocca si diverte a giocare con le parole e a coglierne i paradossi arrivando alla conclusione che chi vive su un’isola non deve essere necessariamente un “isolato”. E’ quindi la volta di Mauro Banfo che in “Sweet home” distingue tra il concetto di casa e il diritto dell’uomo ad abitare la terra. Nel breve racconto “Burn it, burn it!!”.
Alessandra C accompagna il pubblico in un viaggio tra reale e virtuale che si conclude con un rituale macabro. Un pizzico di follia negli stralunati versi del poeta Guido Catalano che regala al libro la sua “Facciamo che io ero”. E’ ambientato nel mondo dei fumetti il racconto di Marco Ponti dal titolo “I super eroi non muoiono mai” E’ la storia di un amicizia tra Joey, un ragazzo costretto a subito le angherie dei compagni di scuola, e l’anziano Antonio. Entrambi sono accomunati dalla passione per le avventure di The black eagle, un vecchio fumetto che ormai nessuno legge più. La solidarietà umana infine è il tema che ispira le storie di Fabrizio Vespa, Cristiano Spadavecchia e Claudia De Benedetti. Ad arricchire i racconti dell’ “Isola” ci sono anche alcune fotografie di opere di Daniele Galliano, BR 1 e Mauro Banfo. In epigrafe spicca una storica citazione di John Donne che ispirò già Ernest Hemingway: “Nessun uomo è un’Isola, intero in se stesso”. In vendita alla Fnac, La Torre di Abele e nelle librerie cattoliche della città.
Gerardo Mirarchi
Aa.Vv.
L’isola (Storie per Haiti)
Edizioni camilliane, Torino 2010, pp. 68, € 12