Nuova leadership per il centrodestra

La strada non può essere un Berlusconi "di scorta", ma quella di rimettere in gioco la politica per offrire all'Italia moderata una adeguata rappresentanza. Passaggio obbligato: modifica della legge elettorale

Sulle prospettive politiche dopo la condanna del Cavaliere ho osservato alcune posizioni che sono ampiamente comprensibile ma che permettono anche qualche riflessione positiva per il futuro dei moderati italiani o se si preferisce del centro destra. Il Cavaliere tenta in ogni modo di occupare tutti gli spazi comunicativi della politica e con la potenza che possiede ci riesce. Non mi interessa nemmeno analizzare quanto e in che modo egli utilizzi o semplicemente lasci a briglia sciolta falchi e colombe del suo partito. O piuttosto, come, ho letto, dice Galan, queste due categorie di uccelli non esisterebbero più, perché ormai all’interno del partito del Cavaliere prevale l’uccello padulo, che agisce com’è noto ad altezza uomo. Il fatto è che fino ad oggi tutto questo ha prodotto un risultato e cioè la politica si occupa sempre di Lui. Al centro della scena c’è ancora Lui.

Tuttavia, come sembra, ormai i più hanno preso coscienza che le sentenze della Cassazione, qualunque esse siano, vanno applicate ed allora il Cavaliere nella migliore delle ipotesi sarà costretto al silenzio. Perciò in un partito carismatico, come il Pdl, e con un ceto dirigente non in grado di esprimere una leadership, per tentare di sopravvivere hanno inventato un “Berlusconi” di scorta, proponendo alla figlia del capo di mettersi alla guida del Partito.

A tale proposito ho letto l’elogio della dinastia che Giuliano Ferrara fa di Berlusconi, prospettando la discesa in campo, è bello usare questa terminologia del Padre (inteso Berlusconi), per la figlia Marina.

Io non ho ovviamente le frequentazioni del famoso Direttore e non conosco La Signora, perciò non posso prendere in considerazioni valutazioni di carattere personale, che tuttavia, anche fossero assolutamente lusinghiere, come peraltro non ho alcuna difficoltà a credere, non cambierebbero il mio modo di pensare.

Faccio peraltro una doverosa premessa, conosco molto bene i disastri che attraverso l’attuale legge elettorale sono stati perpetuati, tra gli altri il fatto che nel Pd il Cav ha portato in parlamento chi ha voluto senza andare troppo per il sottile. In alcuni casi, come il Piemonte, rinunciando a chi era radicato sul territorio, ha anche subito la sconfitta, perdendo quel prezioso premio, che nella circostanza, gli avrebbe consentito di avere la maggioranza in Senato. D’altra parte, la classe politica che gli sta attorno se l’è scelta lui, è la stessa che ha fatto le liste della sconfitta, ed il fatto che in essa non ci sia uno in grado di succedergli l’ha voluto lui. Ma sono anche abbastanza obiettivo per capire che esattamente come per il Milan, così è stato in politica, il partito l’ha fatto lui, è lui che l‘ha inventato, che ha messo i soldi e la faccia. Ha creato Forza Italia e poi ha aderito al Pdl, dopo di che il Pdl non gli sembra abbastanza suo ed oggi torna a Forza Italia.

Ciò premesso credo che si apra una stagione tutta nuova per il centro destra. Innanzitutto il ritorno alle origini per Forza Italia significa anche “ il sciogliere le righe” per coloro che avevano accettato ob torto collo di stare nel Pdl, in assenza di altre offerte politiche che nel frattempo appunto erano confluite in questo partito.

Nonostante i meriti di Berlusconi dopo vent’anni c’è la possibilità di una leadership nuova che questa volta se il Parlamento lo volesse, approvando la legge elettorale e dei partiti, potrebbe essere il frutto, non di una idea geniale o la necessità di una persona, ma di una scelta politica che i cittadini sarebbero chiamati a condividere come avviene in tutto il mondo occidentale.

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