Meno circoscrizioni, riforma da fare

Così come sono le municipalità cittadine rappresentano una enorme fonte di spesa rispetto alle esigue risorse a disposizione. Per questo sosteniamo il progetto in discussione in Comune che abbiamo contribuito a migliorare

Circa quattro anni fa, alle ultime elezioni amministrative, abbiamo deciso di presentarci non solo in Comune ma anche in tutte le Circoscrizioni. Per noi, che rappresentavamo una forza politica ai propri esordi, fu uno sforzo considerevole che fu compiuto perché ritenevamo prioritario avere anche dei portavoce in quelle istituzioni che, nella nostra visione politica, sono il primo luogo di contatto tra cittadini e istituzioni.
 
Secondo il vigente Regolamento, infatti, il consigliere di circoscrizione ha tutti i diritti e doveri del consigliere comunale, con la sola limitazione inerente le competenze territoriali, (cfr. art 6 comma 3 dello Statuto), ottiene un gettone di presenza per il lavoro che svolge, ha un ruolo politico ed è dotato di strumenti ufficiali per eseguire il suo compito.
 
In teoria è quindi un ruolo politico bellissimo per chi ama creare condivisione, partecipazione e informazione sulla cosa pubblica. In pratica, invece, abbiamo imparato dalla nostra esperienza che le circoscrizioni oggi non sono capaci di rispondere a questa esigenza: forse anche perché è da vent'anni che si parla di riforma e questa riforma non arriva mai? Le circoscrizioni di oggi non sono il luogo di riferimento dei cittadini, molti torinesi non sono assolutamente a conoscenza della circoscrizione in cui risiedono e molti nemmeno conoscono il ruolo della circoscrizione in quanto ente istituzionale. Non sono un reale luogo di partecipazione e punto di riferimento dei cittadini per la segnalazione delle esigenze dei cittadini. La partecipazione cittadina alle commissioni, l'attuale luogo di lavoro dei consiglieri, è solitamente scarsa e si riduce alla presenza dei diretti interessati: associazioni, tecnici o altro a seconda della commissione. Le circoscrizioni non sono neppure un reale luogo decisionale politico capace di dare risposte alle esigenze del territorio a causa della mancanza di assegnazione di competenze reali e specifiche. Inoltre generano costi che oggi, a fronte dell'evidente differenze contesto economico e sociale, non sono più sostenibili: stiamo parlando di 250 consiglieri di circoscrizione (con gettone di presenza di 60€ per un massimo di 14 sedute) e 10 presidenti (con indennità fissa da 2500€ al mese) per una discrezionalità di risorse da allocare che è non raggiunge nemmeno i 7 mln di euro. L'attività istituzionale purtroppo si concentra principalmente nel ratificare le scelte fatte dalla Giunta in merito ai soggetti a cui erogare contributi. Nessuno di noi demonizza lo strumento del contributo in quanto tale, evidentemente necessario per realizzare attività culturali e sociale sul proprio territorio. Ma la mancanza di programmazione e di strumenti che garantiscano maggiore apertura a tutti i soggetti del territorio e la scarsità di risorse sta trasformando quello che dovrebbe essere il ruolo politico – quindi la scelta di criteri e priorità per attuare le politiche – in clientelismo, la scelta prioritaria dei soggetti anziché dei progetti. Una giunta quindi che sceglie i soggetti e un consiglio, privo di alcun reale ruolo di indirizzo e di programmazione, che ratifica le scelte.
 
In questo contesto, seppure forza di opposizione, riteniamo doveroso dare il nostro contributo costruttivo nel portare avanti una riforma istituzionale che non è più procrastinabile. Così abbiamo impiegato le nostre energie nella commissione decentramento che ha recentemente approvato in Comune - con il nostro voto favorevole - delle prime linee guida. Voler ridurre il numero delle circoscrizioni in quanto organi elettivi ad un massimo di sei, dalle dieci attuali, affiancandole alla reintroduzione dei quartieri come strumenti di prossimità con i cittadini, volerle arricchire di strumenti partecipativi deliberativi in cui siano i cittadini ad essere coinvolti nelle scelte dell'allocazione delle risorse disponibili (introducendo il bilancio partecipativo), voler implementare meccanismi di programmazione delle risorse (bilanci, assestamenti, delibere quadro) che coinvolgano i consigli circoscrizionali come luoghi di indirizzo e di discussione politica distinguendoli dal ruolo esecutivo di una giunta con valenza esterna, voler ridisegnare le competenze conferendone magari meno ma effettive, tutto ciò non vuol dire “uccidere il decentramento”, come alcuni sostengono. Fare tutto ciò vuole invece dire iniziare finalmente quella riforma attesa da due decenni che tenterà di ridare alle Circoscrizioni dignità ed una funzione effettiva che ad oggi non hanno.
 
Noi abbiamo lavorato con costanza in questi mesi contribuendo attivamente al ridisegno delle circoscrizioni facendo recepire alcuni indirizzi voluti dal movimento 5 stelle: la riduzione ad esempio del numero delle circoscrizioni si accompagna all'inserimento di nuovi strumenti partecipativi (es. il bilancio deliberativo) nel tentativo di rendere questi organi un luogo reale di incontro tra i cittadini e le istituzioni. Con il nostro voto abbiamo palesato il nostro sostegno a questa riforma perché solo partendo dal ridisegno delle istituzioni, adattandole al nuovo contesto sociale ed economico, possiamo migliorare la nostra Città. Non procedere per l'ennesima volta con una riforma del decentramento è facile: basta sostenere che è possibile farne una migliore, perché è sempre possibile migliorare; basta raccontare che il modello attuale non è poi così male, anche se i cittadini non sono coinvolti, anzi sovente non sanno neppure dell’esistenza dell’Istituzione stessa, mantenendo di fatto queste istituzioni decentrate nella loro totale autoreferenzialità; basta tirarsi indietro e non fare proposte di merito nei luoghi preposti per farlo trovando così qualche motivo per giustificare che forse in realtà non si vogliono tagliare poltrone e ruoli elettivi decisionali.
 
Noi, da forza di opposizione, abbiamo deciso di migliorare questa riforma istituzionale nel suo percorso anziché cercare di affossarla.


*Viviana Ferrero, consigliere circoscrizione 1
Serena Imbesi, consigliere circoscrizione 2
Maura Paoli, consigliere circoscrizione 3
Nicola Santoro, consigliere circoscrizione 4
Antonino Iaria, consigliere circoscrizione 5
Paolo Tkalez, consigliere circoscrizione 6
Fabio Versaci, consigliere circoscrizione 7
Claudio Di Stefano, consigliere circoscrizione 8
Monica Amore, consigliere circoscrizione 9
Luigi D'Alberti, consigliere circoscrizione 10

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