Le mie opinioni su Salvini e fascismo

Gentile direttore,
leggo sullo Spiffero un articolo con titolo alquanto discutibile (LEGGI) relativo alla nota dell’onorevole Tiramani che comunica al mondo un mio commento fatto sul mio profilo Facebook di privata cittadina non già nelle vesti di primario dell’Asl di Vercelli né tantomeno in altra veste pubblica, in cui esprimo una opinione su fatti recentemente accaduti. Oltre a leggere su giornali di episodi di intolleranza al dissenso accaduti durante eventi pubblici, ho osservato che il ministro Salvini ha pubblicato un libro intervista su se stesso con la casa editrice Altaforte del sig. Polacchi il quale si è definito fascista e ha definito l’antifascismo il male d’Italia. Pertanto ho ritenuto che evidentemente il ministro Salvini avesse simpatie per tali opinioni, altrimenti avrebbe certamente trovato un’altra casa editrice disposta a pubblicarne l’intervista.

D’altra parte mi pare che valutazioni analoghe alla mia siano stati fatte da centinaia di persone, inclusi giornalisti, scrittori e altri, oltre a privati cittadini come in questo caso la sottoscritta. Pertanto mi permetto di preoccuparmi circa la mia libertà di opinione e di dissenso (come privata cittadina, ribadisco) oltre a stupirmi nettamente dell’attenzione mediatica che questo mio commento ha suscitato nell’onorevole. Mi chiedo se ciò sia correlato al fatto che io mi sia candidata per una lista civica alle comunali di Vercelli ma è evidente che è così e anche voi lo avete evidenziato nel titolo dell’articolo. 

Ritengo inoltre grave e inappropriata l’ingerenza dell’onorevole Tiramani nel giudicare la mia attività e il mio lavoro. Io rispondo, come direttore della Medicina e Chirurgia d’Urgenza ai miei diretti superiori, alla mia deontologia ed etica professionale e personale e ai miei obblighi di dipendente pubblico. Il mio curriculum ed i miei 10 anni spesi presso l’Asl di Vercelli credo dimostrino la mia dedizione e passione per questo lavoro, che rimarrà immutata a prescindere da ogni altro impegno civile.

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Gentile dottoressa,
il titolo “discutibile”
 dell’articolo è un’affermazione sua, fedelmente estrapolata dal suo post. Inoltre è evidente che quando, come Lei ha fatto, ci si candida alle elezioni, ogni dichiarazione assume una rilevanza pubblica. Quanto all’ingerenza da parte dell’onorevole Tiramani, da Lei lamentata, si tratta di normale dialettica politica. Sul resto, a partire da valutazioni circa la sua attività professionale, non ci permettiamo di sindacare alcunché. E non l’abbiamo fatto. (bb)

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