RIMBORSOPOLI

“Spese pazze”, pure il banchetto di battesimo

Si facevano rimborsare tutto i nostri politici: dagli acquisti di generi alimentari a prodotti casalinghi, dagli pneumatici alla benzina. Novero si è fatto carico del catering di sua nipote, la Spagnuolo si fa pagare pure una multa

E pensare che ancora stamattina qualcuno si ostinava a rifiutare sdegnosamente l’etichetta di spese pazze. A scorrere gli elenchi dei rimborsi incassati dai consiglieri regionali tra il 2010 e il 2012 più di un dubbio sulla correttezza dell'uso "istituzionale" sorge, diciamo così. C’è di tutto: dall’abbigliamento agli pneumatici per l’auto privata, dai fiori alle sedute in centri benessere, dal televisore agli articoli per animali. Spese rigorosamente effettuate per poter servire al meglio la collettività. Alcuni esempi? Partiamo dal presidente di Palazzo Lascaris Valerio Cattaneo, cui vengono contestati complessivamente 63mila euro, di cui oltre 6mila per abbigliamento, altri 2.400 per l’acquisto di fiori, gioielli, articoli per la casa e penne di pregio. Per la manutenzione della sua auto la Regione gli ha rimborsato 4.746 euro. Sempre in casa Pdl il vercellese Alberto Cortopassi, invece, pur non disdegnando un frugale hamburger da Mc Donald's, dimostra di amare il buon cibo e soprattutto offrire lauti pasti ai suoi commensali. Di qui, evidentemente, i 48.131 di rimborsi per ristoranti, bar e generi alimentari. I piemontesi hanno pagato anche per lui la manutenzione dell'auto per 3mila euro e articoli di abbigliamento, gioielli e cd musicali per 2mila euro. Il capogruppo dei Fratelli d’Italia Franco Maria Botta in un sol colpo ha speso 1.050 euro e pagato 22 pasti. A chi non si sa, quel che è certo è che la Regione ha rimborsato. La consigliera Carla Spagnuolo deve giustificare oltre 66mila euro: 18 mila solo per il carburante (fa la pendolare con la Liguria, dove dichiara di avere un'attività di brocanter), 36mila tra ristoranti, bar e generi alimentari e un'allegra tavolata con 11 commensali al Corsaro di Sanremo. E poi, birichina, per aver posteggiato la sua vettura in sosta vietata sotto la sede del Pdl in corso Vittorio, si è beccata una contravvenzione: poco male, l'ha pagata il gruppo. Così come il materiale elettorale di un candidato Pdl alle scorse elezioni comunali.

 

Passiamo al Nuovo Centrodestra dove Rosa Anna Costa, che stamani in Consiglio chiedeva ai colleghi uno scatto d'orgoglio, ha gravato sulle casse pubbliche per i suoi acquisti per abbigliamento (quasi 3mila euro), ma anche articoli per la casa, pneumatici e articoli di pelletteria per un totale di circa 9mila500 euro. Il totale in questo caso è di 32mila euro. Circa la metà Circa la metà rispetto a un altro campione del rimborso come il compagno di partito Angiolino Mastrullo che raggiunge la cifra di 69mila euro tra ristoranti (39mila), ma anche un televisore con tanto di cuffie per non disturbare i vicini e altri articoli per la casa (2.500 euro) e poi le solite spese per l'automobile (2.800 euro) e ancora centro benessere, fiori, articoli per animali, occhiali, biglietti per le partite di calcio, valigie e articoli in pelle. Nella Lega Nord c'è la solita bisboccia (pasti anche fuori sede, tipo in località di villeggiatura), ma anche spese curiose, come il servizio di catering per il battesimo della nipote del consigliere Gianfranco Novero, quello dei "campanacci" da vacche con cui omaggiava (con i soldi nostri) gli allevatori. E, chicca finale, al solitario consigliere Andrea Stara che sta però nel gruppo Insieme per Bresso, oltre ai già noti frigorifero e tosaerba, viene contestato un acquisto di giocattoli (Barbie, Dragon Ball): "Non ne sapevo nulla", ha replicato l'interessato che però deve rispondere anche del sostegno elettorale dato a un consigliere comunale e alla campagna "Gran Torino Piero Fassino sindaco".