OPERE & SALUTE

Inceneritore, ora indaga la Procura

Aperto un fascicolo sul funzionamento dell’impianto del Gerbido, alle porte di Torino. Dieci stop nell’arco di pochi mesi e conseguenti emissioni nocive. Cittadinanza allarmata, mentre Trm e istituzioni minimizzano: "normale in fase di rodaggio"

Toccherà (anche) ai magistrati fare luce sulla lunga sequela di guasti e interruzioni che funesta fin dalla sua entrata in funzione l’inceneritore del Gerbido, alle porte di Torino. La Procura della Repubblica del capoluogo ha aperto un fascicolo, al momento senza indagati, proprio per indagare sul funzionamento della struttura. Dieci stop nell’arco di pochi mesi con relative emissioni di sostanze nocive e fumi maleodoranti che stanno allarmando i residenti dei Comuni (Grugliasco, Orbassano, Rivalta, Beinasco e Rivoli) su cui gravita l’impianto.

 

Neppure la recente riunione del Comitato locale di Controllo è riuscita a fugare le preoccupazione dei cittadini che, come riferisce il Coordinamento No Inceneritore Rifiuti Zero Torino, «sta crescendo a dismisura. Gli abitanti sono preoccupati per i continui guasti con frequenti superamenti delle soglie di emissione delle sostanze nocive, per le visibili emissioni di fumo che potrebbero essere indice di malfunzionamento dell’impianto, per gli odori oramai diventati insopportabili». Trm assicura che stop e superamenti delle soglie sono normali in una fase di collaudo. L’ultima anomalia è stata registrata il 12 gennaio scorso. Si sarebbero verificati guasti nelle linee 2 e 3, le quali hanno determinato anche il superamento dei limiti emissivi di monossido di carbonio e ammoniaca. Mentre la Procura va avanti con le indagini, proseguono i lavori di collaudo. Tutto deve necessariamente essere pronto per maggio quando l’inceneritore dovrà essere operativo e smaltire rifiuti.

 

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