M5s contro l’uomo delle banche
18:34 Sabato 12 Aprile 2014 10Stilettate a Chiamparino e al centrosinistra da Bono, candidato grillino alla presidenza della Regione: "Espressione dei poteri forti, ma ha paura di perdere". Assente il centrodestra, il confronto politico è ormai polarizzato in una competizione a due
Mentre il Pd sceglie il catino del PalaOlimpico, il MoVimento 5 stelle occupa piazza Castello. E così quello che per il centrosinistra è il simbolo di una stagione felice e, come ha detto Matteo Renzi, di “buona amministrazione”, per i grillini è l’emblema degli sprechi e silloge di quel “Sistema Torino” che da almeno tre lustri domina la città. Non stupisce, quindi, che gli attacchi principali che Davide Bono, consigliere uscente e candidato alla presidenza della Regione, siano riservati a Sergio Chiamparino, «il banchiere, l’uomo dei poteri forti. Quando gli chiedono chi è Marchionne, lui risponde: “Ci andavo a giocare a carte”. Vogliamo questo da un presidente della Regione?» ha chiesto alle oltre tremila persone assiepate proprio sotto il balcone di Roberto Cota. E al partito del governatore decaduto ha dedicato un successivo passaggio del suo accalorato discorso: «La Lega contro Roma ladrona ha fatto peggio della sinistra e della destra messe insieme. Noi dobbiamo entrare lì dentro e per prima cosa mettere a posto la sanità. Noi abbiamo studiato un software che permette di mettere in rete i medici di famiglia. Risparmiamo così i soldi e poi torniamo ad assumere negli ospedali».
Il M5S ha un programma ben definito, al centro del confronto con le varie realtà del territorio nelle tappe in cui si articola il “PiemontOltre tour”. Turismo, lavoro e ambiente sono i capisaldi: «Dobbiamo saper attrarre. Dobbiamo proteggere le aziende che abbiamo. Alla Lega che diceva che con la cultura non si mangia, noi rispondiamo che sono palle. La cultura aiuta a farci sentire popolo e comunità», ha spiegato Bono, attorniato dai consiglieri comunale e da numerosi parlamentari. E sulle grandi opere, a partire dalla Tav, ribadisce la posizione: «Noi siamo e sempre saremo contro il Tav. Non c’è nessuna distinzione tra noi e il movimento No Tav». Manifestazione riuscita, nonostante l’assenza di Beppe Grillo, che è atteso il 17 aprile (presente però l’astro nascente Alessandro Di Battista), e alla faccia di quanti prevedevano (o auspicavano) i soliti “quattro gatti”. «La piazza è piena invece il PalaOlimpico questa mattina è rimasto mezzo vuoto, nonostante Renzi abbia cercato di riempirlo offrendo caffè e brioche. Vincere le Regionali in Piemonte è per noi un imperativo categorico ed un obbligo morale. Noi siamo profeti di buone idee, delle proposte sul trasporto pubblico garantito, della sanità pubblica, del reddito minimo garantito: le risorse ci sono, i 10 milioni di euro necessari li recupereremo dai 7 dei vitalizi dei consiglieri regionali e 3 dal taglio dei costi della politica. Il che se vinceremo ci permetteranno di dare 5000 euro all'anno a duemila piemontesi – ha concluso Bono -. Chiamparino ha paura di perdere. E lo stesso Renzi era imbarazzato quando ha presentato Chiamparino: se l'è cavata dicendo "ci serve perché ha molta esperienza"».