Airaudo “dimentica” la sinistra
13:15 Lunedì 18 Aprile 2016 0Nel primo simbolo di “Torino in Comune” non compariva la parola-feticcio e ora il candidato sindaco antagonista di Fassino corre ai ripari. Anche per non farsi fregare dalla lista degli ex compagni, guidati da Passoni, che invece l’hanno messa bene in vista
Ha dimenticato la “sinistra” Giorgio Airaudo. Un bel guaio per chi, come l’ex sindacalista Fiom, ha l’obiettivo dichiarato di ricostruirla, anzi di farla rinascere come araba fenice dalle ceneri democratiche ormai sepolte sotto le macerie del partito della nazione. Così, il candidato alternativo di Piero Fassino ha deciso di correre ai ripari e di modificare in corsa il logo di Torino in Comune, brand con il quale si candida alla conquista della Sala Rossa, inserendo l’ancestrale richiamo alle radici: “La Sinistra”. Scelta obbligata, compiuta per evitare che i suoi elettori si ritrovino per sbaglio a votare gli ex compagni di ventura, passati armi e bagagli (o rimasti, a seconda dei punti di vista) sui lidi piddini, le mosche cocchiere del sindaco capitanate dall’assessore Gianguido Passoni, quelli di Progetto Torino, che hanno pure loro l'ambizione di incarnare la “Sinistra per la Città”.
Un Airaudo che arranca, dopo la defezione del consigliere comunale Maurizio Trombotto, che non si candida e strizza l'occhio al Movimento 5 stelle, e la disfatta nel referendum sulle trivelle, in cui il quorum è rimasto lontanissimo (i suoi, intanto, si godono il premio di consolazione, rappresentato da quei due punti percentuali in più di Torino rispetto alla media nazionale). Un Airaudo pronto a invocare il centrosinistra che “non è una mummia”, anzi è da “recuperare”: proprio lui che, a giudizio dei detrattori, rischia di fargli passare un brutto momento, ficcando una spina sul fianco sinistro, quel tanto che potrebbe bastare a mandare la coalizione che fu al ballottaggio, assai pericoloso per il probabile duello con i grillini. Ma la sinistra è così: incurante a perpetrare il frazionismo che, come l’estremismo, è sua malattia infantile e senile.
Una svolta che per Airaudo è dettata dalla deriva moderata del Pd: “Torino è una città frantumata, divisa, in cui il centro rappresentato da Fassino si sta allungando a destra – dice il candidato sindaco della Cosa Rossa -. Nel momento in cui si accolgono Comunione e Liberazione, gli applausi di Enzo Ghigo, il sostegno di Michele Vietti ci si sta allargando verso destra, è più un centro con tendenze a destra che centrosinistra. Fassino rischia di non trattenerla lui a sinistra la città”. E allora tanto vale richiamare in modo evidente quell’orizzonte, la sinistra, sempre più feticcio di una classe politica finora incapace di riempirlo di contenuti.