SACRO & PROFANO

Nosiglia “benedice” il 1° maggio

Messaggio dell'arcivescovo di Torino alla vigilia della festa dei lavoratori. Senza occupazione viene meno la dignità dell'uomo. Priorità ai giovani. E richiama il monito di Papa Francesco espresso proprio nel capoluogo piemontese

«Il lavoro sarà sempre, secondo l’insegnamento sociale della Chiesa e l’esperienza di tutti gli uomini di buona volontà, lo snodo fondamentale dentro il quale le persone acquistano dignità e speranza nel vivere questa nostra storia da protagonisti e non da spettatori». Così l’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, nel messaggio per il 1° maggio che sarà pubblicato sulla Voce del Popolo che ne anticipa il contenuto. «Ad un anno di distanza dalla visita di Papa Francesco nella nostra città - scrive Nosiglia - la festa di tutti i lavoratori del mondo mi sembra un’occasione opportuna per richiamare ciò che il Santo Padre ha saputo comunicare su questo tema alle diverse componenti della nostra città. Egli ha ribadito con forza la necessità di considerare il lavoro “non solo necessario all’economia, ma anzitutto per la persona umana, per la sua dignità, per il senso di appartenenza che procura e per l’inclusione sociale”». Secondo il presule «molto resta ancora da fare e tante sono purtroppo le persone e famiglie che soffrono la carenza del lavoro come vero dramma esistenziale che distrugge la dignità della persona, getta un pesante fardello sulla famiglia che rischia così di sfaldarsi,apre il gravissimo capitolo degli sfratti incolpevoli, tarpa le ali della speranza nei giovani. La crescente dispersione scolastica e la sfiducia di tanti di loro che né studiano più, né cercano un lavoro perché scoraggiati e lasciati soli senza una prospettiva positiva per il loro futuro, comporta che si promuova al più presto un sussulto di responsabilità da parte di tutte le componenti politiche, economiche e sociali,puntando a investimenti massicci sia pubblici che privati in questo campo». Nosiglia fa sue le parole del Papa: “È  necessario investire nella formazione dei giovani cercando di invertire la tendenza che ha visto calare negli ultimi tempi il livello medio di istruzione e molti ragazzi abbandonare la scuola”.

 

Questa sera, venerdì 29 aprile alle 20.30, nella chiesa di San Lorenzo in piazza Castello a Torino la comunità diocesana, in modo particolare tutti coloro che sono impegnati nel sociale e i rappresentanti delle Unità pastorali, prendono parte al Giubileo del mondo del lavoro e alla veglia di preghiera presieduta dall’arcivescovo. È previsto il passaggio attraverso la Porta Santa del Giubileo della misericordia e l’ingresso in Cattedrale per la preghiera.“Oggi più che mai” c’è “bisogno di educare al lavoro e la situazione è tale da richiedere una riscoperta delle relazioni fondamentali dell’uomo. Il lavoro deve tornare a essere luogo umanizzante”, afferma la Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, nel messaggio per la giornata del primo maggio 2016, dal titolo “Il lavoro: libertà e dignità dell’uomo in tempo di crisi economica e sociale”.

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