2012: Fuga dalla Sala Rossa

Consiglieri comunali di Torino in crisi d'identità: tutti in cerca di collocazioni più gratificanti. Altamura torna in pista per Turismo Torino, Centillo alle Farmacie. Altri sperano in assunzioni

Che la Sala Rossa non fosse un approdo particolarmente ambito lo si era capito già all’indomani delle elezioni, quando la nutrita pattuglia di ex assessori della giunta Chiamparino iniziò a guardarsi intorno spaesata dopo aver appreso di non essere stata confermata dal neo sindaco Piero Fassino. E adesso che facciamo? Per tutti loro lo scranno nell’assemblea cittadina ha rappresentato un passo indietro dopo essere stati nella cabina di regia di Palazzo Civico, alcuni anche in settori chiave. Da subito si parlò di possibili nuove mete, soprattutto per chi, come Alessandro Altamura (foto) e Lucia Centillo (quest’ultima però assessore non lo è mai stata) si vide sfilare la poltrona in giunta un istante prima della proclamazione.

 

E ora sono proprio i loro due nomi che tornano a rincorrersi nei corridoi della Sala Rossa tra i prossimi partenti. Per quanto riguarda il primo dovrebbero ormai essersi create le condizioni perché possa guidare l’Atl di Torino – Azienda turistica locale – una sua creatura, dai tempi in cui gestiva il settore Turismo a Palazzo di Città, ad interim nelle mani di Maurizio Montagnese, numero uno di Sagat (aeroporto di Torino) e secondo i rumors di Palazzo Civico in predicato di rilevare il testimone del city manager Cesare Vaciago. L’avvicendamento potrebbe consumarsi già tra maggio e giugno e achi lo ha interrogato sul tema, Altamura ha ammesso: "Se mi viene richiesto posso valutare la proposta". Stesso discorso per Centillo, al terzo mandato e desiderosa di nuove emozioni. Lei potrebbe essere nominata nelle Farmacie comunali, un incarico in linea con il suo profilo professionale in ambito medico. Ma non è finita. Secondo gli spifferi provenienti dai vetusti infissi della Sala Rossa, anche Domenico Mangone inizierebbe a vivere con una certa irrequietezza la vita del consigliere. Non riesce a incidere sui processi e avrebbe fatto sapere che sarebbe pronto a fare le valigie qualora gli venisse prospettato un incarico (anche professionale) di prestigio in una delle partecipate del Comune. Insomma c’è fibrillazione. Se poi a ciò si aggiunge che nel 2013 nobili esponenti del Consiglio, come l’ex assessore alla Casa Roberto Tricarico potrebbero addirittura approdare a Roma e che, in caso di elezioni regionali anticipate, più d’uno sarebbe interessato alla corsa allora è facile immaginare come non sia affatto inverosimile pensare, tra meno di un anno e mezzo a un gruppo, quello del Pd, completamente stravolto rispetto a quello approdato in aula nel 2011. Per ora, ovviamente, si tratta solo di congetture, ma tutt’altro che inverosimili. Intanto, a proposito di partecipate, è in scadenza il mandato di Maurizio Magnabosco, presidente di Amiat (rifiuti) ma il sindaco sarebbe già pronto a rinnovargli l’incarico.

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