Tav, escluse le imprese locali
11:47 Giovedì 19 Aprile 2012Nei cantieri della Torino-Lione vengono penalizzate le aziende piemontesi. L’allarme lanciato dal parlamentare Pd Esposito, pasdar dell’opera: “Intervengano le istituzioni”
La linea ferroviaria Torino-Lione avrà positive ricadute sul tessuto economico ed occupazionale del territorio valsusino, e più in generale sull’area del Torinese e in tutto il Piemonte. È il mantra ripetuto spesso dai favorevoli alla contestata opera: un impegno sancito dalla Regione in un’apposita legge (la n. 4 del 2011, “Cantieri-Sviluppo-Territorio”). Ma le mosse delle Ati vincitrici dei primi lotti dei lavori sembrano smentire questi auspici. E il fatto che a lanciare l’allarme sia il più accanito sostenitore del Tav, ovvero il parlamentare democratico Stefano Esposito, testimonia che la situazione è davvero preoccupante.
L’associazione temporanea di imprese (Ati) che si è aggiudicato l’appalto del cantiere di Chiomonte (la cooperativa “rossa” Cmc di Ravenna e la piemontese Cogeis) sembrerebbe « non garantire a prezzi di mercato il pieno e totale coinvolgimento delle aziende locali», che si troverebbe tagliate fuori. Stessa situazione pare si ripeta al cantiere della seconda canna del Frejus, dove L’Ati in questione (Itinera del gruppo Gavio e Mattioda) avrebbe assegnato un sub-appalto di circa 300mila euro a un’azienda lombarda, vincitrice per una manciata di migliaia di euro di sconto sulla concorrente valsusina. Visto che la stazione appaltante è la Sitaf, società controllata dagli Enti pubblici, l’esponente del Pd chiede a Regione, Provincia e Comune di Torino «una immediata verifica dei fatti in questione» e un altrettanto immediato dietrofront.
«Il coinvolgimento delle imprese locali – attacca Esposito - è una condicio sine qua non rispetto alla Tav e un tema sul quale non intendiamo arretrare di un millimetro, fatta salva la necessità di reperire altrove quelle competenze specifiche che non siano presenti sul territorio della Valle di Susa, della provincia di Torino e della Regione». Da qui l’invito pressante a Cmc a «rispettare i dettati della legge regionale e le indicazioni delle istituzioni locali» e la sollecitazione a Ltf che in qualità di stazione appaltante garantisca l’attuazione di quelle indicazioni.