TAV

Chiamparino "convoca" Toninelli, polemiche su stop agli appalti

Il governatore del Piemonte lancia gli Stati Generali sulle infrastrutture e invita il ministro grillino. Confindustria e Foietta spiazzati dalla decisione di Telt di bloccare una gara da oltre 2 miliardi

“A settembre organizzo gli Stati Generali delle infrastrutture del Piemonte, sarò io a invitare il ministro Toninelli visto che lui non si è ancora degnato di ricevermi”. Sergio Chiamparino sulla Tav resta in trincea e dopo la manifestazione di ieri promossa da Confindustria torna a punzecchiare il titolare delle Infrastrutture. “C’è un uso strumentale e politico delle grandi opere, uno sorta di scambio all’interno della maggioranza, altrimenti non si capirebbe perché il Brennero sì e la Tav no” afferma il governatore a margine del Consiglio regionale. Secondo Chiamparino, “il governo usa questa tattica politica per equilibrare con la sua ala più di sinistra il disagio per altre questioni a partire dall'alleanza con Salvini”.  Chiamparino che non esclude una saldatura tra l’iniziativa alla quale sta ragionando e quella messa in campo da Confindustria per il 12 settembre, quando è in programma una grande manifestazione per il Sì all’opera alla quale parteciperà anche il numero uno di viale dell’Astronomia, Vincenzo Boccia.

Chiamparino ha quindi ancora riproposto l’idea di un referendum sulla Tav. “A chi ha espresso tante perplessità su questa idea - ha concluso - chiedo quale altra idea hanno per conoscere il pensiero dei cittadini. So bene che ci vuole una legge regionale, ma se il Consiglio regionale vuole farlo si può fare la legge in autunno e andare a referendum all’inizio del 2019. Vediamo adesso cosa vogliono fare, parlano di un altro incontro dopo settembre per valutare i costi-benefici. Insomma c’è materia per un incontro a settembre con tutti gli attori coinvolti, dal ministro agli industriali, per parlare di infrastrutture, non solo sulla Torino-Lione, ma anche sulla Asti-Cuneo. Eravamo al traguardo, poi tutto si è bloccato”.

Tornando all’invito che il presidente della Regione Piemonte rivolgerà a Toninelli l’auspicio è che “venga, visto che fino ad ora non ha risposto alle mie richieste di incontro, perché così come stanno le cose la Tav è in uno stato di blocco e capisco Telt, che risponde al governo, se non ha firmato un appalto da miliardi. Sarebbe, se è vero, un atto di prudenza comprensibile a fronte di un governo che dice guai a chi firma”. Ma se Chiamparino si dimostra prudente sulla scelta di Telt di bloccare una gara d’appalto per 2,3 miliardi, questa decisione avrebbe letteralmente spiazzato non solo le forze economiche che ieri hanno preso parte all’incontro di sostegno dell’opera, ma ha sorpreso lo stesso commissario di governo Paolo Foietta il quale avrebbe appreso soltanto dai giornali dello stop temporaneo, di fatto indebolendolo ulteriormente nei confronti del governo. Il bando per lo scavo del tunnel di base sul versante francese, del valore di circa 2 miliardi di euro, “è previsto da planning entro l’estate”, precisa Telt, la società incaricata di costruire e gestire la nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità, in merito allo stop delle procedure per il lancio della gara internazionale. “In questo momento si stanno completando le valutazioni tecnico-giuridiche in vista della pubblicazione degli appalti sulla Gazzetta Europea”, aggiunge in una nota Telt, che “come da programma concordato con l’Unione europea dai due Stati, sta lavorando alla pubblicazione di bandi per la realizzazione della sezione transfrontaliera della Torino-Lione per un totale di 5,5 miliardi di euro entro il 2019”.

“Apprendo, con grande sorpresa e stupore, che la Telt avrebbe deciso di bloccare un appalto da 2,3 miliardi dopo le dichiarazioni del ministro Toninelli – afferma il parlamentare dei Moderati Giacomo Portas -. Sarebbe grave che, senza un atto formale del Governo, venissero bloccati appalti importantissimi per il futuro di Torino e del Piemonte”. Dello stesso tenore le parole del consigliere regionale Pd Luca Cassiani, secondo il quale “il ministro Toninelli deve capire che non sta giocando e contemporaneamente Telt deve rispettare le regole e i trattati votati dal Parlamento. Congelare il primo appalto per l’avvio dei lavori del tunnel di base di 57,5 chilometri della ferrovia ad alta velocità Torino-Lione è un gravissimo errore, l’economia del Piemonte e i lavoratori del cantiere non possono seguire i tempi delle dichiarazioni del ministro dei trasporti che ogni giorno contraddicono quelle del giorno  precedente. Faccio appello a Telt affinché fermi la procedura di congelamento delle gare per oltre 2 miliardi di euro, che significano lavoro, futuro progresso e sviluppo per il Piemonte”. “Abbiamo invitato Toninelli a confrontarsi con noi, con il Politecnico e con il mondo produttivo alla festa dell’Unità il 12 settembre” dice Nadia Conticelli, presidente della Commissione Trasporti. Ma se continuerà a sottrarsi, prosegue l’esponente dem “che referendum sia e decidano i piemontesi se fermare quest’opera”.

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