TRAVAGLI DEMOCRATICI

Protesta in piazza, il Pd perde il treno

Sono appena 120 i biglietti destinati dal Nazareno a tutto il Piemonte per la manifestazione del 30 settembre a Roma. Tanti resteranno a casa e così aumenta il rischio di un clamoroso flop

“Per l’Italia che non ha paura” recita lo slogan della grande kermesse organizzata dal Pd in piazza del Popolo a Roma contro le politiche del governo gialloverde, ma i primi ad aver paura (di essere quattro gatti) sono i dirigenti del partito, costretti a organizzare l'adunata senza soldi e in tempi in cui il consenso tra gli italiani è ai minimi. L'appuntamento è per il 30 settembre e la macchina organizzativa è ancora parecchio indietro.

Una reazione tra lo sconcerto e lo sconforto ha colto il segretario del partito torinese Mimmo Carretta quando gli hanno comunicato che dal Nazareno erano stati riservati a tutto il Piemonte appena 125 biglietti del treno, con la possibilità, in alternativa, di prenotare un autobus con partenza alle 22 di sabato 29 e ritorno alle 4 del lunedì mattina successivo (sic!). Una iattura per chi, grazie al tam tam, aveva già raccolto oltre 250 adesioni solo dal capoluogo e dalla sua area metropolitana. Per tirar su qualche euro il partito nazionale ha anche lanciato una raccolta fondi sul suo portale, che a quanto pare, però, non sta dando i frutti sperati. Povero di voti e di denaro e con l’umore non proprio alle stelle il Pd lancia la sua offensiva contro Movimento 5 stelle e Lega. Lontani i tempi in cui il partito riusciva, grazie alle convenzioni con Ferrovie, a organizzare dei treni speciali che trasferivano migliaia di persone da tutta Italia.

Una manifestazione nata sotto i peggiori auspici e che rischia di trasformarsi in un boomerang. Prima quella convocazione per il 29 settembre, in concomitanza con il derby di Roma, poi gli scontri interni al partito e il timore di boicottaggi. “Si riparte da piazza del Popolo” annuncia Maurizio Martina e chissà che quella piazza non inghiottirà definitivamente un Pd sempre più disorientato. Per comprendere l’aria che tira basta leggere il tenore della lettera che il responsabile dell’Organizzazione Saverio Mazza ha inoltrato ai segretari delle altre province torinesi. Dopo aver dato la ferale notizia aggiunge: “Non vi nascondo il mio stupore e la mia personale rabbia per come è stata gestita la trasferta, vista anche l’importanza data alla manifestazione nazionale”.

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