REGIONE PIEMONTE

Non disturbate il manovratore

Chiamparino sferza la sua maggioranza: basta giochetti e perdite di tempo. Una frecciata a Valle e la consapevolezza che il gruppo dem non è più così compatto. Quattro o cinque provvedimenti da portare a casa entro la fine della legislatura

Il vento che soffia dal Trentino e spinge il Carroccio in tutto il Nord Italia ha fatto correre l’ennesimo brivido lungo la schiena di Sergio Chiamparino, solo in parte rinfrancato dall’esito – peraltro scontato – del referendum nel Vco. A sei mesi dalle urne la corsa verso le regionali assume sempre più i connotati di una lunga marcia nel deserto, in cui il governatore teme di non potersi fidare appieno neanche dei suoi compagni di viaggio. Per questo, con la sua presenza, a sorpresa, nella riunione di maggioranza convocata oggi per fare il punto sui provvedimenti in cantiere, ha voluto dare un segnale chiaro ai naviganti. L’ennesimo. “Basta con i giochetti e le imboscate ai danni della giunta, ora facciamo squadra” è il sunto del suo intervento davanti ai consiglieri del Pd e delle altre forze del centrosinistra. Al fianco di Chiamparino c’era il suo vice Aldo Reschigna e l’assessora Monica Cerutti, di fronte, oltre a buona parte del gruppo Pd, anche il presidente di Palazzo Lascaris Nino Boeti, Marco Grimaldi, Silvana Accossato e Walter Ottria di Leu e Mario Giaccone della lista Monviso.

Le allusioni a chi remerebbe contro non sono mancate così come l’ennesima frecciatina scoccata verso Daniele Valle, passato in poche settimane dallo status di unto del governatore a quello di serpe in seno. E a chi, se non a lui, era rivolta quella battuta al fiele sui presidenti di commissione che danno spazio a gente che non sa nemmeno presentare una domanda di contributo e poi è costretta a chiedere scusa sui giornali? Il riferimento è alla controversa vicenda del mancato sostegno della Regione ai Mondiali di volley, Valle incassa il colpo e lascia cadere le accuse. Segnali chiari di come i rapporti tra la giunta e una parte della maggioranza siano sfilacciati e lo stesso Chiamparino deve fare la voce grossa per tentare di serrare i ranghi in un esercito che perde compattezza vedendo allontanarsi ogni giorno di più l'auspicata vittoria.

Il presidente della giunta, candidato senza troppi entusiasmo (suo e di tutto il Pd) a guidare la coalizione alle elezioni, vuole dare una sferzata all’attività legislativa dell’ente, sa che gli serve qualche carta da giocarsi in campagna elettorale e così ha delineato la road map di qui alla fine della legislatura. Una volata in cui il Consiglio deve fare la sua parte e portare a casa il prima possibile alcuni provvedimenti considerati imprescindibili: domani dovrebbe passare lo sblocco di 200 milioni di Finpiemonte a favore delle aziende regionali, poi c’è l’Omnibus, un mastodonte legislativo composto da centoventi articoli di cui finora ne sono stati discussi una quindicina, poi l’assestamento di bilancio, il documento di economia e finanza regionale, la legge sui comuni montani e la formalizzazione delle maggiori competenze da chiedere al governo per imbastire in zona Cesarini una trattativa. Senza troppa enfasi, invece, l’ennesimo appello all’approvazione della riforma elettorale, per la quale i tempi sono sempre più stretti. 

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