MELTING POT

Torino parla sempre più straniero

Lavorano, fanno figli e li mandano a scuola. Mentre gli italiani emigrano dal capoluogo piemontese, romeni, cinesi e albanesi diventano protagonisti. Edilizia e commercio i settori trainanti

Nel 2017 gli stranieri residenti a Torino sono 132.806 a fronte di una popolazione cittadina complessiva di 884.733 residenti, con un calo di 4.188 unità rispetto al 2016. In particolare, si registra un incremento di 76 stranieri a fronte di 4.264 italiani in meno. I dati, che evidenziano una sostanziale stabilità della presenza straniera e un calo considerevole degli italiani sono contenuti nell’Osservatorio interistituzionale sugli stranieri in provincia di Torino presentato oggi dal prefetto Claudio Palomba. Si riducono i residenti provenienti da Romania, Marocco e Moldavia anche se i primi due restano i paesi con la maggior presenza di immigrati sotto la Mole, seguiti da Perù, Cina e Albania. L’arco di età più numeroso fra cittadini stranieri è compreso tra i 35 e 39 anni mentre l’età attiva, tra i 15 e i 64 anni, corrisponde al 77,84% di tutta la popolazione straniera della città e all’11,68% della popolazione attiva torinese nel suo complesso. I minori con cittadinanza straniera sono il 21,43% degli stranieri presenti sul territorio e il 22,03% di tutta la popolazione torinese di età compresa tra i zero e 17 anni. Gli anziani salgono al 3,3% della popolazione straniera.

Sempre nel 2017, rileva ancora il rapporto, l’imprenditorialità dei cittadini non italiani si conferma in espansione e capace di compensare il calo registrato dalle imprese torinesi. Con 25.232 unità, le imprese guidate da stranieri sono aumentate del 3,6% rispetto al 2016, A trainare è il settore delle costruzioni, il 32%, seguito dal commercio, 29%, che complessivamente rappresentano oltre il 60% delle imprese totali. A seguire, i servizi orientati alle imprese, il 13% e quelli di alloggio e ristorazione, 9%.

Per quanto riguarda l’istruzione, sono 61.079 gli alunni con cittadinanza non italiana che nel 2017 hanno frequentato le scuole del Piemonte, il 12,79% del totale della popolazione scolastica della regione, con un incremento dell’1,31% rispetto all’anno precedente. L’incidenza delle seconde generazioni sulle prime a livello regionale è pari al 63,12% e la Città metropolitana conta poco meno della metà degli studenti di tutta la regione (51%) e di questi il 62,16% si concentra nella città di Torino. “In provincia di Torino - ha sottolineato il prefetto Palomba - si registra un sistema di accoglienza diffusa e positiva, favorita dalla capacità delle istituzioni pubbliche, terzo settore e mondo dell'associazionismo di operare come sistema. A questo proposito - ha proseguito - va segnalata la positiva risposta del cosiddetto volontariato di restituzione attraverso il quale gli ospiti nelle strutture di prima accoglienza svolgono volontariamente e a titolo gratuito lavori di prima utilità, favorendo così il superamento di forme di diffidenza”.

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