Salone Libro: inchiesta fuga notizie, "un uccellino mi dice"

"Un uccellino mi ha detto che ...". Ci sono anche fughe di notizie riservate, partite dall'interno della Fondazione per il Salone del Libro, nell'inchiesta della procura di Torino sfociata ieri nell'invio di 29 avvisi di chiusura indagini. La circostanza era già entrata al vaglio del pm Gianfranco Colace nell'ambito di un primo procedimento, risalente al 2016, e ora è stata consolidata con l'iscrizione nel registro degli indagati - per rivelazione di segreti di ufficio - dell'ex patron della kermesse libraria, Rolando Picchioni, di un addetto stampa della Fondazione, Nicola Gallino, e di un componente del cda, Roberto Moisio. Le vicende si riferiscono alla gara per l'organizzazione del Salone 2016. Fino alla data del 30 ottobre 2015, in base a una norma del 2006, non si dovevano conoscere i nomi delle aziende che avevano presentato delle manifestazioni di interesse. Gli investigatori però intercettarono un sms inviato quel giorno da Valentino Macrì, segretario generale della Fondazione, a Roberto Fantino, direttore commerciale di Gl Events: "Ciao ... Solo per dirti che è arrivata una terza: Bologna Fiere. Naturalmente tu non sai nulla". La risposta fu "Grazie". Il giorno precedente (29 ottobre) gli inquirenti captarono inoltre una telefonata in cui Regis Faure, direttore generale di Gl Events, informava un avvocato di avere "saputo che c'è un'altra azienda, un uccellino mi ha detto questo ...". Macrì, Fantino e Faure patteggiarono nel 2017 una pena per turbativa d'asta. Il proseguo dell'indagine sul Salone del libro ha permesso al pm Colace e ai carabinieri di scoprire altri due episodi avvenuti in quei giorni. Secondo la loro ipotesi d'accusa, il 30 ottobre Rolando Picchioni, non più presidente della Fondazione da alcuni mesi, chiese e ottenne da due persone all'interno della fondazione - Gallino e Moisio - notizie sulle domande presentate per la partecipazione alla gara, notizie che dovevano rimanere segrete.

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