Lavoro: Piemonte contro caporalato digitale, pdl a Parlamento

Il Piemonte torna a prendere posizione contro il “caporalato digitale”, approvando una proposta di legge al parlamento che vieta di pagare i rider a consegna, cioè di fatto a cottimo, e ridefinisce il concetto di lavoro subordinato. Il provvedimento, messo a punto dal capogruppo di Leu Marco Grimaldi, ha avuto il via libera oggi con il voto della maggioranza di centrosinistra e anche del Movimento 5 Stelle, principale forza di opposizione, che ha ottenuto l'inserimento di alcuni punti ripresi dalla bozza a suo tempo stralciata dal decreto dignità. Favorevole la Giunta Chiamparino, che per bocca dell'assessora al Lavoro, Gianna Pentenero, ha sottolineato "l'importanza dell'iniziativa per sensibilizzare la politica" su un tema rilevante. "Esistono altri contesti - ha rimarcato l'assessora - nei quali mancano riferimenti contrattuali chiari. Ma porre un focus su un tema specifico, come quello dei riders, può comunque essere utile". "Sarebbe la prima proposta normativa nazionale sulle piattaforme digitali - ha osservato Grimaldi - e una delle prime proposte organiche su scala europea. La proposta di legge prevede di applicare il concetto di subordinazione alle nuove forme di lavoro tramite piattaforme digitali. Anche in assenza di un preciso orario di lavoro, perché l'app viene ritenuta uno strumento di eterodirezione del lavoratore nelle disponibilità del titolare della piattaforma digitale".

Fra i punti su cui è intervenuto il Movimento 5 Stelle, spiega la pentastellata Francesca Frediani, "la definizione del tempo di lavoro, che parte dal momento in cui viene data la disponibilità e quindi include anche i tempi di attesa e risulta slegato dal numero di consegne fatte". Ma anche "il riferimento ai contratti collettivi nazionali che disciplinano categorie simili, e il focus sulla sicurezza". "Con questa legge - afferma Grimaldi - si estendono finalmente dei diritti fondamentali a una categoria sempre più ampia, riconsiderando la materia della gig economy come lavoro. Abbaiamo voluto sottolineare che la battaglia vinta dei fattorini non è stata una questione di nicchia, ma l'avamposto di una nuova discussione, sempre più il mondo vedrà l'intermediazione delle piattaforme. Ora ci aspettiamo che il Parlamento discuta e approvi la legge il prima possibile".

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