TERRITORIO

Reschigna salva il suo Vco

Il numero due della Regione Piemonte mette sul piatto della Provincia in (quasi) dissesto 3,4 milioni di euro. Un bel biglietto da visita anche per Chiamparino in vista delle elezioni regionali. Ma i fornitori dell'ente restano in fibrillazione

È stato tra coloro che più si sono spesi per evitare che quelle terre, in cui è nato e ha mosso i suoi primi passi in politica e da amministratore pubblico, finissero sotto la giurisdizione della Lombardia. Ora, il numero due della Regione Piemonte Aldo Reschigna è nuovamente in prima linea al fianco del Vco, una Provincia, intesa come ente amministrativo, che, tra crisi e venti di secessione, è finita sull’orlo del dissesto. Dopo una riunione preparatoria nei primi giorni del 2019, oggi la Regione annuncia il trasferimento di 3,4 milioni, uno in più rispetto ai 2,4 pattuiti in un primo tempo. Si tratta di denaro dovuto alla provincia, ma che, versato con un certo anticipo, consentirà di lenire almeno qualche difficoltà di cassa.

Salvare il Vco, d’altronde, vuol dire garantire i suoi fornitori e con essi migliaia di lavoratori, anche se non è ancora chiara la destinazione che queste risorse avrà, motivo per cui i creditori restano sul chi va là. L’appello a non abbandonare il verbanese si era levato forte proprio da Confindustria e sindacati, tutti preoccupati per i contraccolpi in termini economici che il crac dell’ente si sarebbe portato dietro.

“È il massimo sforzo che la Regione possa fare per dare una immediata risposta all’emergenza” commenta Reschigna, che prima di approdare a Palazzo Lascaris e poi in piazza Castello è stato sindaco di Verbania. “Tocca ora alla Provincia del Vco decidere come destinare queste risorse, non può essere certo la Regione a scegliere a chi devono andare”. Un messaggio chiaro, vista la ventilata possibilità che questi soldi, anziché nelle casse dei fornitori possano servire per tappare altri buchi.

Intanto, però, la Regione mette in sicurezza i conti di un territorio ancora in perenne fibrillazione dopo il referendum (fallito) per passare in Lombardia dello scorso autunno. Un’operazione che certamente rappresenta anche un viatico per la rincorsa elettorale di Sergio Chiamparino in quel Piemonte 2 storicamente ostile alla sinistra.

Intanto si sblocca anche la vicenda della SS34. In seguito della dichiarazione di emergenza su quell’arteria presentata dal governatore al capo dipartimento della protezione civile Angelo Borrelli e dopo l’incontro “tecnico” con Reschigna, è stato fissato dal dipartimento della protezione civile un sopralluogo per il 7 febbraio.

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