PALAZZO CIVICO

Cercasi direttore "di alta professionalità ed esperienza" che lavori gratis per Appendino

Bando per selezionare la nuova guida operativa dell'Urban Lab, appendice del Comune di Torino per le politiche urbanistiche e ambientali. L'incarico da svolgersi a tempo pieno non è retribuito

Il bando è on line da lunedì, ma a quanto pare non si tratta di un pesce d’aprile. L’Urban Lab di Torino ha aperto una selezione pubblica per individuare il nuovo direttore: “Il rapporto di lavoro – si legge – è a tempo pieno e con carattere di esclusività, ha durata tre anni, con possibilità di rinnovo”. Poi la sorpresa: “È a titolo gratuito”.
 
Il bando è firmato dalla presidente dell’associazione Elena Dellapiana, professore associato del Politecnico, designata dal Comune su indicazione del vicesindaco Guido Montanari e poi formalmente eletta dall’assemblea dei soci. Urban Lab nasce con lo scopo di sviluppare il dibattito su azioni, progetti e iniziative di trasformazione e riqualificazione urbana a Torino, di elaborare azioni, progetti e iniziative di carattere culturale, ambientale ed energetico, di favorire il dialogo fra tutti gli attori coinvolti in tali processi. Insomma, se ben utilizzato può diventare il fulcro delle politiche urbanistiche della Città, una sorta di pensatoio in grado di portare ingegneri e architetti a confrontarsi su questioni di carattere pubblico. E per questo era nato, quando ancora si chiamava Urban Center.
 
 
Infatti per dirigere un ente come questo serve una figura “di comprovata professionalità ed esperienza nell’ambito delle attività svolte dall’Associazione” si legge ancora nel testo della gara. Deve inoltre possedere “doti di creatività, intraprendenza, visione strategica, capacità di leadership e attitudine a collaborare in modo proficuo con lo staff”. E quale professionista sarebbe disposto a mettere a disposizione cotante capacità, acquisite in anni di studio, gratuitamente? Probabilmente solo un pensionato. O l'attuale direttore, Valentina Campana, che essendo già dipendente dell'ente continuerebbe ad avere il proprio stipendio. 
 
Certo il Comune è al verde e anche la riforma che ha trasformato l’Urban Center in Urban Lab, seppur ammantata da un’aura di retorica, è stata ispirata dalla volontà di risparmiare denaro pubblico – non a caso tra le funzioni del prossimo direttore è inserita anche quella di “acquisire nuove risorse finanziarie” – ma pretendere una prestazione a tempo pieno “con carattere di esclusività” senza prevedere una ricompensa appare surreale.
 

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