ECONOMIA DOMESTICA

Torino area di crisi, c'è la firma

L'annuncio del ministro con la sindaca Appendino. Un piano del valore di circa 150 milioni per il rilancio di tre settori chiave: manifattura, automotive e aerospazio. Al centro la decisione di Fca di produrre l'auto elettrica. Una casa delle tecnologie emergenti

Il vicepremier Luigi Di Maio ha firmato il decreto che fa di Torino una area di crisi complessa. Ad annunciarlo è lo stesso ministro, a Torino per presentare la Casa delle Tecnologie Emergenti, un incubatore di startup e aziende innovative che avrà sede sotto la Mole. “Uno strumento fondamentale – sostiene la sindaca Chiara Appendino – : certifica il fatto che la città ha vissuto anni di crisi, in particolare per le aziende di alcuni settori, accompagnando queste imprese per aiutarle a compiere quella rivoluzione tecnologica che permetterà loro di tornare competitive”.

Si tratta, nello specifico, dell’inserimento del capoluogo piemontese e del suo hinterland tra le oltre venti aree di rilevanza nazionale che hanno subito negli ultimi anni recessione economica e perdita occupazionale, territori colpiti in particolare dalla crisi dell’industria pesante. Per quanto riguarda la città di Torino si punterà in particolare su tre settori: manifattura, automotive e aerospazio. Un piano che con una prima dotazione di 50 milioni, nel complesso varrebbe circa 150 milioni, secondo le recenti stime predisposte dai tecnici del Mise, tra interventi finanziari e fiscali diretti e accordi di programma.

La produzione dell’auto elettrica è per Di Maio uno degli assi portanti del piano. “Una sfida con al centro la scelta di Fca di produrre qui la 500 elettrica. È significativo che l’ad Mike Manley abbia confermato i 5 miliardi di investimenti sull’Italia. Questa vettura sarà il simbolo europeo dell’industria automobilistica che investe nell’elettrico. Una grande occasione per rilanciare un comparto che incide negativamente su produzione ed esportazioni. Come ministero non vediamo l'ora di sostituire le nostre auto, con delle 500 elettriche”. Tra il governo gialloverde ed il vertice del Lingotto c’era stata qualche frizione in occasione dell’introduzione dell’ecotassa. Nello scorso dicembre l’azienda aveva minacciato di ritirare gli investimenti da 5 miliardi annunciati per l’Italia; un piano che poi è stato confermato.

Torino “diventerà il riferimento per il Nord Italia delle tecnologie emergenti legate all’innovazione”, assicura il vicepremier grillino, annunciando lo stanziamento di 7 milioni e mezzo: “A Torino sorgerà una delle tre case tecnologiche emergenti dove saranno attratte start up innovative legate a 5g, robotica, automotive e aerospazio”. Un’altra delle case emergenti sarà a Matera, la terza, ha spiegato il ministro dello sviluppo, “è ancora da decidere, sarà al centro Italia”.

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