VERSO IL VOTO

Lotta "fratricida" per Bruxelles

Affollata la corsa alle europee in Fratelli d'Italia. Meloni capolista in tutti i collegi, ma lascerà lo scranno. Nel Nord-Ovest oltre al sociologo Alberoni attenzione ai milanesi Fidanza e Maullu. I torinesi Bertot e Ghiglia provano a sparigliare, la cuneese Santanché corre da gregaria

Mai come questa volta si potrà parlare di una lotta “fratricida”. È quella per uno scranno a Bruxelles che nella lista di Fratelli d’Italia per il collegio Nord-Ovest si annuncia particolarmente avvincente, soprattutto per i piemontesi. Oltre alla capolista Giorgia Meloni, che guiderà le truppe dei “sovranisti conservatori” (come si legge sul simbolo) in tutta la Penisola, il nome forte è quello del sociologo Francesco Alberoni, 89 anni, editorialista del Giornale, già direttore dello Iulm, convinto a presentarsi proprio da Meloni e da Ignazio La Russa secondo quanto da lui stesso raccontato. Da capire se il partito punterà realmente su di lui o se rappresenta solo una candidatura “di servizio”, “per dare un segnale” come lui stesso ha ammesso, definendo peraltro l’ex capa dei Gabbiani, la corrente della sottocorrente romana di An, “un argine alla democrazia in pericolo”. Chi invece al seggio europeo punta eccome è l’eurodeputato uscente Stefano Maullu, lombardo di origini sarde, considerato solidissimo elettoralmente grazie anche a una serie di accordi strategici messi a punto in Piemonte e Liguria, a partire da quando nel novembre scorso lasciò Forza Italia per aderire a FdI. Milanese ma di origini cuneesi è invece Daniela Santanché: la pitonessa è anche lei candidata nel Nord-Ovest dove, oltre che su una rete di relazioni, dovute alla sua attività imprenditoriale e politica, può contare sulla familiarità del suo volto e di un nome ormai diventato brand politico grazie alle tante apparizioni nei talk nostrani.

Piemontesi doc sono invece Fabrizio Bertot e Agostino Ghiglia. Il primo è già stato seppur per uno scorcio di legislatura parlamentare europeo, a lungo sindaco di Rivarolo, nel Canavese, profondo conoscitore dei paesi dell’ex blocco sovietico e in particolare dell’Ucraina, nazione a cui ha dedicato un recente saggio che sta presentando in lungo e in largo. L’altro – già deputato e assessore regionale – ha accettato la sfida forse pensano di capitalizzare il risultato (non certo l'elezione) sul tavolo regionale. lo stesso sul quale gioca tutte le fiche Roberto Rosso (impegnato nella doppia corsa per Bruxelles e Palazzo Lascaris). Particolarmente insidioso è il deputato milanese Carlo Fidanza, con molti addentellati in Piemonte. Una curiosità: tra i candidati c’è anche Paola Radaelli, che a gennaio aveva improvvisamente tentato di candidarsi alla segreteria di Più Europa suscitando un vespaio finché il partito respinse la sua iscrizione e la sua candidatura per irregolarità formali.

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