Fondazione Crt: verso conferma Quaglia, consiglio snello

E' ormai imminente il rinnovo della squadra che guiderà nei prossimi cinque anni la Fondazione Crt, uno degli azionisti di Unicredit. Il 30 aprile sarà nominato il nuovo consiglio di indirizzo che s'insedierà il 7 maggio e, come primo atto, eleggerà il presidente. La conferma di Giovanni Quaglia - alla guida dell'ente da febbraio 2017, quando è subentrato al notaio Antonio Maria Marocco - non sembra in discussione. Il suo nome non è presente nelle terne indicate entro il 31 marzo da enti e istituzioni per il nuovo parlamentino, ma l'articolo 16 dello Statuto della Fondazione prevede che il presidente sia nominato dal consiglio "anche al di fuori dei propri componenti". La votazione sarà con scrutinio segreto, ma è difficile che ci siano sorprese. Quaglia ha instaurato un rapporto solido con la sindaca Chiara Appendino e appare saldamente in sella. L'attuale consiglio decade il 30 aprile con l'approvazione del bilancio consuntivo 2018. Il nuovo sarà più snello con 18 consiglieri anziché 24 (15 scelti dalle terne e tre cooptati "tra personalità di chiara e indiscussa fama"), con metà new entry, una maggiore rappresentanza femminile e un elemento di internazionalità. Entrerà infatti anche un rappresentante dell'European Foundation Centre, il network di 300 organizzazioni filantropiche europee e statunitensi. Il nuovo parlamentino resterà in carica cinque anni e non più come in passato sei. Quaglia ha tracciato le linee strategiche della Fondazione e la nuova fisionomia dell'ente, emersa dagli Stati Generali, i primi della sua storia. "La regia tocca alle istituzioni elettive, ma la Fondazione può fare da aiuto regista", ha detto il presidente sottolineando "il ruolo di leadership per il territorio" dell'ente. Alle spalle ci sono 27 anni di attività in cui la Fondazione ha stanziato 1,6 miliardi di euro con più di 39.000 interventi in tutti i 1.284 comuni piemontesi e valdostani. 

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