1° MAGGIO

"No a violenza e propaganda"

I sindacati avvertono i No Tav: la piazza è di tutti ma si sfila per il lavoro. Favorevoli e contrari all'opera hanno avuto l'opportunità di fare le loro manifestazioni. Le istituzioni presenti con i gonfaloni. Al corteo anche Cirio: "L'occupazione al centro del mio programma"

La Festa del Primo Maggio, che avrà al centro i temi del lavoro, dei diritti e dello stato sociale, deve essere “un momento di unione e non di divisione. Non c’è spazio né per i violenti né per chi vuole fare campagna elettorale con il rischio di provocare tensioni. Favorevoli e contrari alla Tav hanno avuto l’opportunità di fare le loro manifestazioni. Chiunque potrà partecipare se lo farà pacificamente”, hanno sottolineato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Torino, Enrica Valfrè, Domenico Lo Bianco e Gianni Cortese, presentando la manifestazione nel capoluogo piemontese. Alla conferenza stampa in Comune hanno partecipato l’assessore comunale al Lavoro Alberto Sacco e l’assessore regionale Gianna Pentenero. Il corteo partirà, come di consueto, da piazza Vittorio intorno alle 9 e si concluderà in piazza San Carlo. Il comizio conclusivo sarà tenuto alle 11 da Cortese a nome dei tre sindacati. Prima prenderanno la parola un rappresentante della Gioc (Gioventù Operaia Cristiana) e lavoratori delle categorie sanità, metalmeccanici e scuola. La manifestazione ha il patrocinio del Comune di Torino, della Città Metropolitana e della Regione Piemonte che saranno presenti corteo con i propri gonfaloni.

“Quest’anno ci prendiamo il primo maggio chiamando a raccolta i No Tav. Porteremo in piazza una visione del presente, e sul futuro, distante da madamine, partiti e sindacati che mentono raffigurando la Torino-Lione come la panacea di tutti i mali– ha annunciato nei giorni scorsi una nota ufficiale del movimento –. Alle ore 9 in piazza Vittorio Veneto”, dietro lo spezzone dei movimenti (centri sociali, sindacati di base, collettivi autonomi studenteschi). Critiche dure a partiti e organizzazioni sindacali: “Le loro sono ricette vecchie, portatrici di un modello di sviluppo insostenibile economicamente ed ecologicamente che oggi più che mai deve essere cambiato per la sopravvivenza del pianeta sull’orlo di una catastrofe. Ancora più insopportabile è che si parli del supertreno come qualcosa di utile al lavoro. I dati forniti sono chiarissimi: a fronte di un impatto ecologico devastante sulla Val di Susa, le ricadute occupazionale saranno minime. Per quanto ci riguarda, non siamo più disposti ad accettare l’odioso ricatto tra lavoro e salute, tra devastazione ambientale e occupazione. Vogliamo soffiare via il fumo negli occhi di chi in questi mesi ha mentito, sulla pelle dei lavoratori, sulle spalle del pianeta e dei territori che andrebbero curati e non distrutti”. 

I sindacati hanno ricordato i 30 mila posti di lavoro in meno in dieci anni in Piemonte, dei quali oltre la metà nel torinese, mentre la segretaria generale della Cgil Torino ha sottolineato che “se guardiamo i dati con più attenzione e confrontiamo il numero di ore lavorate, vediamo che quelle del 2017 rappresentano soltanto il 66,7% di quelle del 2008”. Tra coloro che sfileranno anche il candidato a governatore del centrodestra Alberto Cirio, che afferma: "Il lavoro è al centro del mio programma elettorale".

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