VERSO IL VOTO

Cirio al traino del Carroccio

Se la Lega raggiungerà il 30% per il centrodestra la vittoria è praticamente certa. Tutte le sfide nei partiti, fino all'ultima preferenza. Perché chi prende più voti ha maggiori chance di fare l'assessore o accaparrarsi poltrone di prestigio

È il partito forte. Quello in grado di trainare Alberto Cirio e la coalizione di centrodestra al successo. Arranca a Torino ma spopola nel Piemonte settentrionale e orientale: da Novara a Vercelli, da Biella fino al Canavese. È lì che la Lega punta a fare bottino pieno per superare la soglia del 30 per cento, indicata anche da Matteo Salvini, a livello nazionale: se la Lega si mantiene sopra quella percentuale la coalizione verdeazzurra tornerà a guidare il Piemonte, se scende al di sotto c’è spazio per il recupero di Sergio Chiamparino.

Nel capoluogo le stime più realistiche assegnano al Carroccio quattro o cinque eletti: i super favoriti sono Fabrizio Ricca, attuale capogruppo in Sala Rossa e coordinatore cittadino, e l’ex deputato Stefano Allasia. Su di loro confluiranno gran parte delle preferenze dei militanti nella cinta daziaria e nell’hinterland, mentre a Venaria è dato in crescita l’ex consigliere comunale Andrea Cerutti. Gli sforzi di gran parte dei big locali, a partire dai deputati Alessandro Benvenuto ed Elena Maccanti, si concentrano su loro tre. È questo il trio che rischia anche di stritolare il vecchio Benito Sinatora, consigliere regionale uscente e ricandidato per un altro giro in via Alfieri. In ballo non c’è solo l’elezione ma anche gli incarichi all’interno del gruppo e di Palazzo Lascaris: per questo i contendenti stanno moltiplicando gli sforzi in vista del 26 maggio per conquistare il primo posto. Non è un mistero, infatti, che Allasia (il quale può contare anche sull’appoggio dell’ex parlamentare Davide Cavallotto) punti alla poltrona più alta dell’assemblea piemontese, mentre Ricca è in ballo per un posto in una ipotetica giunta o, in alternativa, per il ruolo di capogruppo. Tra i candidati di spicco va annoverato senza dubbio anche il sindaco di Sestriere Valter Marin, grande sponsor delle Olimpiadi, un tempo vicinissimo a Gianna Gancia, capace di tessere relazioni trasversali sia nelle sue valli sia nel capoluogo. Alleanze grazie alle quali è riuscito a ottenere per due mandati la presidenza della Fondazione XX Marzo. Tra le possibili sorprese ecco, invece, Maurizio Maffei, ex consigliere della IV Circoscrizione di Torino, appoggiato dal notaio Alberto Morano, che l’altra sera ha organizzato un aperitivo da Gerla con una ottantina di persone, ma anche Carmelo Bruno di Poirino e il collegnese Claudio Broglio, sostenuto dal parlamentare Gualtiero Caffaratto. Nel Canavese si sfidano Mauro Fava, consigliere metropolitano e assessore a Cuorgné su cui si è schierato il senatore Cesare Pianasso e l’assessore di Ivrea Giuliano Balzola, appoggiato dal deputato Alessandro Giglio Vigna.

Per quanto riguarda Forza Italia – che fino a un anno fa contendeva al Carroccio la leadership del centrodestra – ora l’obiettivo è restare almeno in doppia cifra. Il super favorito a Torino è Andrea Tronzano che punta alle 5mila preferenze grazie anche al sostegno dei parlamentari Carlo Giacometto e Claudia Porchietto. Alle sue spalle il consigliere metropolitano Paolo Ruzzola, espressione del duo di Giaveno composto da Osvaldo Napoli e Daniela Ruffino, l’ex sindaco di Carmagnola Gian Luigi Surra, che può contare sulla rete di Coldiretti, e un altro ex primo cittadino, quello di Orbassano Eugenio Gambetta, su cui converge anche un bel pezzo del partito pinerolese guidato dal vicepresidente dell’Atc di Torino Elvi Rossi. La senatrice Virginia Tiraboschi punta (con scarse possibilità di successo) su Diego Borla, presidente del Consiglio comunale di Ivrea. E il resto del partito? Il cerchio magico zangrilliano prima ha imposto Alessandra Biletta nel listino, poi l’ha candidata anche nel proporzionale con il rischio che, in caso di una magra figura elettorale di quest’ultima, emerga plasticamente la debolezza di una classe dirigente finita lì un po’ per caso.

Più semplice l’analisi della corsa in Fratelli d’Italia, dove il testa a testa è tra Maurizio Marrone e Roberto Rosso, il quale ha siglato un patto con Agostino Ghiglia, candidato a Strasburgo. Marrone è stato inserito anche nel listino, ma come nei casi di Lega e Forza Italia, la performance elettorale potrebbe essere decisiva per un posto in giunta. Grande competizione anche nelle due liste minori. Nell’Udc battaglia all’ultima preferenze tra i due bonsignoriani Antonio Castello, sindaco di Pianezza, e il democristiano doc Mauro Carmagnola, che già hanno battagliato su chi dovesse toccare il posto numero uno. Mentre nella lista Sì Tav per il Piemonte nel Cuore la concorrenza è a tre tra l’ex sottosegretario berlusconiano ai Trasporti Mino Giachino, il consigliere uscente Gian Luca Vignale e il cardiochirurgo infantile Piero Abbruzzese, tra le figure più note dell’ospedale Regina Margherita e conosciuto anche per il suo impegno nel mondo del volontariato.

Nel Piemonte 2, dove il centrodestra conta di recuperare lo svantaggio su Torino rispetto a Chiamparino, in pole i leghisti Riccardo Lanzo (Novara), partner dello studio di Massimo Giordano, e Daniele Poggio ad Alessandria. Mentre a Cuneo è testa a testa tra Matteo Gagliasso e Paolo De Marchi. Attenzione, sempre nel collegio della Granda, al fratello d’Italia Paolo Bongiovanni, presidente della locale azienda del turismo. E, ovviamente, il ciriano di ferro Franco Graglia, vicepresidente uscente di Palazzo Lascaris.

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