COMUNALI

Ballottaggi nel segno del centrodestra

La coalizione a trazione leghista avanti nei tre capoluoghi di provincia piemontesi al voto. A Vercelli Forte lontanissima dalla riconferma, qualche possibilità in più per la collega di Verbania Marchionini. A Biella è addirittura un derby interno

Appena fuori dalla cinta daziaria di Torino inizia a zoppicare, quando poi supera i confini della provincia il centrosinistra crolla. Per comprendere le difficoltà di Pd e alleati lontano dal capoluogo piemontese basti una fotografia che arriva da Biella.

Qui, nella città che ha dato i natali al nuovo segretario regionale democratico Paolo Furia, il centrodestra ha litigato e si è diviso in vista delle amministrative, tra il candidato sindaco scelto dalla coalizione, Claudio Corradino, e quello apocrifo, l’ex primo cittadino Dino Gentile che con un rassemblement di liste civiche ha tentato lo sgambetto a quei partiti che non hanno più voluto puntare su di lui. Un’occasione ghiotta per un Pd che così avrebbe potuto tornare in gioco e invece l’esito del primo turno racconta di un ballottaggio tutto in casa centrodestra tra Corradino che ottiene il 39,9 per cento dei voti e Gentile che lo insegue con il 27,6. Marco Cavicchioli, del centrosinistra, è terzo con il 21,5 per cento e dovrà accontentarsi del ruolo di ago della bilancia, ammesso che sarà in grado di esercitarlo.

È questo l’esito in uno dei tre capoluoghi di provincia che sono andati al voto per le amministrative piemontesi. Il centrodestra a trazione leghista spopola anche a Vercelli, dove pure non erano mancati i dissidi tra i tre principali azionisti della coalizione e dove per molto tempo ha sperato nell’incoronazione l’ex capogruppo del Pdl in Regione Luca Pedrale. E invece il centrodestra ha deciso di puntare sull’ex primo cittadino Andrea Corsaro, l’usato sicuro, che ottiene il 41,9 per cento e quasi doppia la sindaca uscente Maura Forte, ferma al 24,7. Sarà decisivo a questo punto il terzo polo cittadino, radunato attorno all’avvocato ed ex parlamentare socialista (poi approdato al Pdl berlusconiano) Roberto Scheda che ha ottenuto il 14,4 per cento davanti alla civica SiAmo Vercelli (più vicina al centrosinistra) ferma al 7,4.

Chi può tentare una rimonta, ancorché improba, è un’altra sindaca dem alla ricerca della riconferma, Silvia Marchionini di Verbania, che ottiene il 37,5 per cento e va al ballottaggio con Giandomenico Albertella del centrodestra, il quale tra due settimane partirà da un più rassicurante 45,8.

Oltre alla crescente onda leghista, in particolare nel Piemonte 2, queste amministrative hanno confermato la difficoltà del Movimento 5 stelle di coinvolgere personalità in grado di competere sul territorio con destra e sinistra. Nessun sindaco eletto nei principali comuni e nessun ballottaggio. Di fatto i grillini si sono scoperti irrilevanti. E questo rappresenta un ulteriore sintomo di debolezza per l’incapacità cronica di aprirsi alla società civile per via di una diffidenza che spesso sfocia in settarismo. Con percentuali a una cifra in tutti e tre i capoluoghi di provincia, difficilmente riusciranno a incidere nei ballottaggi anche per la loro refrattarietà nello stipulare qualunque accordo con gli altri candidati.