DEMOCRAZIA è PARTECIPAZIONE

M5s resuscita i quartieri di Novelli

Istituita la commissione per il decentramento: i grillini valutano un taglio da otto a quattro circoscrizioni. A Torino rinascono i comitati spontanei. Il nodo delle competenze e la legge elettorale

Un passo avanti che fa tornare indietro le lancette del tempo di oltre trent’anni. Circoscrizioni addio? Per ora no, ma intanto tornano i comitati di quartiere che, dopo la (ri)valorizzazione dei punti verdi, sembrano un altro segnale di nostalgia politica per il bel tempo passato. Di una Torino che non c’è più e che in parte potrebbe ritornare.

Il Movimento 5 stelle ha intenzione di mettere mano alla riforma per il decentramento varata dalla giunta di Piero Fassino nella scorsa amministrazione. Dopo la riduzione da dieci a otto avvenuta nel 2016, il centrosinistra ha previsto un ulteriore taglio nel 2021 per portare questi controversi enti decentrati a cinque. Ora i grillini vogliono andare oltre e per questo hanno istituito un’apposita commissione, presieduta da Maura Paoli, che si riunirà per la prima volta il 20 giugno.

Una bozza c’è già. A quanto risulta, infatti, i Cinquestelle vorrebbero apportare un’altra sforbiciata, passando dalle cinque circoscrizioni, attualmente previste, a quattro reinserendo contestualmente 31 comitati di quartiere; soggetti più o meno spontanei di protagonismo civico molto in voga negli anni Settanta e Ottanta. L’allora sindaco Diego Novelli li portò da 31 a 23 con una serie di accorpamenti, prima che venissero definitivamente sostituiti dalle Circoscrizioni. Ora eccoli che ritornano.   

Si pensa anche a un taglio dei consiglieri, dagli attuali 25 a 14. Insomma, meno poltrone, meno costi della politica, meno sprechi, secondo un canovaccio ben noto ma che nasconde il vero obiettivo e cioè quello di depotenziare ulteriormente degli enti che attualmente sono tutti in mano al centrosinistra. Allo stesso tempo, rispolverare i quartieri è un modo per valorizzare il lavoro condotto in questi mesi da Cristina Seymandi, coordinatrice dei cosiddetti comitati di progettazione civica: organismi spontanei con cui l’amministrazione comunale ha subito intrecciato una stretta collaborazione tagliando fuori le circoscrizioni ed espropriandole del ruolo di raccordo tra i cittadini e Palazzo Civico. Questi comitati hanno già collaborato con il Comune sulla progettazione del nuovo parco Michelotti e in parte sulla pianificazione di alcune aree nei quartieri a Nord di Torino. Lì si discute, si contratta, nascono figure carismatiche capaci di aggregare un consenso sul territorio all’interno di un lavoro metodico di coinvolgimento della cittadinanza in cui un tempo era campione il Pci.

Resta da capire quali competenze assegnare a circoscrizioni e a comitati di quartiere, per evitare che rimangano solo grandi agorà pubbliche senza alcun potere decisionale. Secondo il presidente della Otto Davide Ricca “il tema non è il numero delle circoscrizioni, ma la costruzione di un decentramento vero che costruisca municipalità con una parte di entrate autonome, magari lavorando in una logica metropolitana”. Insomma, per il centrosinistra ci vogliono circoscrizioni più forti come spiega anche Marco Novello, della Cinque, secondo il quale “bisogna prendere esempio da Roma e Milano”. Il 28 giugno alla Tesoriera, durante l’Evergreen Fest, è previsto un tavolo cui saranno invitati tutti i consiglieri “per iniziare a discutere”.

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