TRAVAGLI DEMOCRATICI

Gariglio lancia Avetta capogruppo (e nel Pd si scatena la guerriglia)

Il deputato torinese pronto a lasciare la corrente renziana per abbracciare Martina? La voce circola, lui smentisce e rilancia: "Resto in Base Riformista, solidarietà a Lotti". Tra politica e personale, riprende lo scontro tra le varie anime del partito

I guai di Luca Lotti potrebbero riverberarsi nelle beghe locali del Pd offrendo l’occasione per modificare assetti e rapporti di forza? Si tratta di voci, illazioni, trame da taluni confermate, da altri – tra cui il diretto interessato – categoricamente smentite. Davide Gariglio si starebbe trasferendo alla corte di Maurizio Martina, abbandonando il gruppo dei renziani raccolti sotto l’ombrello di Base Riformista, la corrente guidata proprio da Lotti assieme a Lorenzo Guerini. A far da Caronte il suo nemico carissimo dai tempi della Margherita, sodale e antagonista a seconda delle stagioni, il deputato Stefano Lepri che con l’ex reggente del Nazareno s’è schierato sin dall’inizio ben guardandosi dall’aderire alla nuova componente dell’apparato renziano, dopo il trionfo alle primarie di Nicola Zingaretti. Dunque Lepri e Gariglio tornerebberi a braccetto, pronti a pedalare di nuovo in tandem a Roma come a Torino? Sì perché un altro pezzo di questo retroscena racconta che l’adesione dell’ex segretario piemontese all’area di Martina verrebbe risarcita con il sostegno di Monica Canalis, consigliera regionale appena eletta grazie ai voti determinanti di Lepri, alla designazione di Alberto Avetta nel ruolo di capogruppo. Vero? Chissà, di certo testimonia la ripresa delle faide interne.

La voce è rimbalzata da ambienti vicini all’ex ministro Andrea Orlando e si arricchisce di un particolare che coinvolgerebbe nella trattativa anche il segretario piemontese del Pd, Paolo Furia, zingarettiano sostenuto da una maggioranza anomala appoggiata proprio dallo spezzone cattolico della mozione Martina, quello che fa capo a Lepri. In questi giorni Furia sta conducendo colloqui one to one per conoscere i desiderata di tutti e nove gli eletti (dieci da quando è entrato Sergio Chiamparino) e cercare una sintesi. A lui Avetta starebbe bene giacché così otterrebbe un consolidamento della sua maggioranza in via Masserano e allo stesso tempo ridimensionerebbe Daniele Valle e soprattutto l’alleanza con il parlamentare Mauro Laus che l’ha portato a Palazzo Lascaris a suon di preferenze (quasi settemila).

Un asse a tre, dunque? “Neanche per idea – ribatte Gariglio – io sarò a Montecatini, alla kermesse di Base Riformista e anzi ne approfitto per esprimere la mia solidarietà a Lotti”. Altra cosa, secondo il deputato torinese, sono i negoziati che accompagnano le consultazioni per individuare i nuovi ruoli nel gruppo. Di mezzo ci sono questioni politiche, ma anche e soprattutto di personale. Gariglio continua a perorare la causa di Davide Fazzone, potente factotum della formazione dem nella passata legislatura, Valle è invece colui che ha proposto di affidare un incarico ad Aldo Reschigna e all’ex consigliere Andrea Appiano. Per Gariglio ci sarebbe addirittura chi “mette in giro calunnie per bruciare la candidatura, legittima, di Avetta”. Insomma, il clima è tesissimo e la posta in palio va oltre quella dell’incarico in sé. C’è poi il tema del Piemonte 2 che, se Avetta facesse il capogruppo (cosa tutt’altro che scontata), vedrebbe assegnata la vicepresidenza del Consiglio a uno tra il novarese Domenico Rossi e l’alessandrino Mimmo Ravetti. Mancano ancora due settimane alla prima seduta: l’arrotino ha affilato i coltelli.

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