TRAVAGLI DEMOCRATICI

Ridotta o riscossa, dilemma renziano

Alla reunion milanese con il leader per combattere le fake news ma soprattutto tentare di decifrare i suoi piani per il futuro: dentro o fuori il Pd? Drappello di piemontesi guidati da Fregolent e Ricca. I lottiani disertano e festeggiano la rielezione di Valle

“Ovvio che vado, sono o no la renzianissima?”. Mai il superlativo suonò gradevolmente calzante a Silvia Fregolent e dalla stessa deputata torinese orgogliosamente vantato quanto alla vigilia della rentrèe di Matteo Renzi con il convegno di oggi pomeriggio a Milano. Un’iniziativa sulle fake news, quella che ha nell’intervento dell’ex premier ed ex segretario del Pd la ragione dell’attesa e delle attese e che rischia di apparire essa stessa un fake: più di come contrastare le bufale che inquinano e condizionano la politica, ci si aspetta di sentire e capire da Renzi cosa vorrà fare. Un suo partito, con la prima pietra posata al Teatro dell’Elfo?

“Ma no, è un’iniziativa sulle fake news” ripeteva ancora ieri Ettore Rosato, insieme a Ivan Scalfarotto coordinatore di quei comitati di Ritorno al Futuro, anch’essi visti da molti come possibile avanguardia di una nuova formazione politica o teste di ponte per quella riconquista del partito che nessuno può escludere Renzi abbia in mente e tutti, tra i suoi, si augurano. Magari guardando a quel che potrebbe succedere a Nicola Zingaretti nel caso il prossimo voto regionale in Emilia-Romagna si traduca in un’ennesima sconfitta.

Un venerdì renziano, renzianissimo anzi. Perché basta guardare a chi, restando nei confini del Piemonte, oggi sarà a Milano e a chi non ci sarà, pur non potendo non dirsi renziano, e si capisce come l’esserci o meno fa quella differenza capace di diventare una prenotazione per il viaggio nel caso l’ex rottamatore decidesse – o fosse in qualche modo costretto – di fare qualcosa al di fuori del Pd.

Così se, oltre a Fregolent, ha assicurato la sua presenza il senatore Mauro Marino – accomunato con la deputata dalla forte vicinanza a Maria Elena Boschi – sarà altrove chi è stato con l’ex segretario e non ha certo marcato in maniera netta una distanza successivamente, pur non aderendo alla mozione Giachetti-Ascani, unico emblema congressuale della piena rivendicazione dell’azione del Governo Renzi.

Non ci saranno i lottiani di Base Riformista, con la sola eccezione del verbanese Enrico Borghi. Scelta prettamente politica, visto anche il non idilliaco rapporto tra Luca Lotti e Boschi, o fortuite coincidenze? Davide Gariglio è in viaggio verso la Costa Azzurra per accompagnare le figlie al mare, mentre Mauro Laus – fassiniano convertitosi al renzismo e poi approdato anche lui nella formazione di Lotti e Lorenzo Guerini, passando per la mozione Martina – resterà a Torino. Nell’agenda del senatore alle 18, suppergiù quando nel teatro milanese si preparerà la standing ovation per Renzi, c’è l’appuntamento alla bocciofila Concordia dove tra granite e cannoli il riconfermato consigliere regionale Daniele Valle ringrazierà gli elettori.

Non sarà a Milano neppure la lottianissima Francesca Bonomo, mentre è riuscita ad assicurarsi un posto all’Elfo l’ex deputata alessandrina Cristina Bargero, con Giachetti all’ultimo congresso che vide proprio in terra mandrogna la mozione dell’ex radicale surclassare, nel voto degli iscritti, le altre due. “Ci sarei andato senz’altro, ma andare per restare fuori…” diceva ieri sconsolato Rapisardo Antinucci, un passato da deputato e già europarlamentare, adesso segretario cittadino del Pd ad Alessandria. L’ineluttabile sentenza del sold out: dopo aver spostato la sede due volte, quella dell’Elfo è il massimo di posti disponibile, millecinquecento, bruciati al volo dalle prenotazioni online.

Piddini renziani in ordine sparso, nelle varie province, uniti dal richiamo alle armi: Francesca Tini Brunozzi (membro della direzione regionale) da Vercelli, Daniele Coloris già segretario cittadino da Alessandria, Roberto Faggiano consigliere comunale a Borgomanero, Fausto Ferrara da Arona e poi, ancora da Torino, insieme al senatore Marino ci sarà il fido Michele Paolino, biglietto prenotato anche da Fabio Trocino, già assistente della Bonomo e schierato con il ticket Giachetti-Ascani alle primarie.

Da scommettere che tra i primi a registrarsi sia stato Davide Ricca, l’iperrenziano presidente dell’ottava Circoscrizione di Torino e motore dei comitati sotto la Mole, così come il giachettiano novarese Giuseppe Genoni. “C'è stato un condizionamento enorme delle fake news e se non si interviene ci saranno altri condizionamenti in futuro se non si adottano strumenti per fermare tutto questo", spiegava Rosato a poche ore dall’inizio del convegno sulla falsificazione della realtà.

Sarà la nascita di una ridotta renziana o l’avvio della riscossa, ugualmente renziana? A chiederselo, immaginando che fare, forse più di quelli che oggi entreranno al teatro dell’Elfo saranno quelli che hanno deciso di restare a casa, pur non potendo non dirsi di essere stati (e forse essere ancora) renziani. Lui, Matteo, ha annunciato che “ci sarà la diretta Facebook”. Per chi l’ha visto e per chi non c’era. E per chi, quel giorno lì, inseguiva una sua chimera.

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