POLVERE DI (5) STELLE

Sedie vuote e sala blindata: Di Maio dialoga con la base

Scortati e a bordo di due auto blu vicepremier e Appendino all'incontro con attivisti ed eletti M5s. Molti hanno dato forfait, altri si sono accreditati e poi hanno disertato. Al centro della discussione la riorganizzazione del movimento e la patata bollente della Tav

Il partito dello streaming si blinda all’interno dell’hotel Royal dove attivisti ed eletti incontrano Luigi Di Maio. Le scale che portano al piano di sotto, dove c’è la sala congressi, sono presidiate dalla polizia: nessuno può accedervi se non gli accreditati. Mentre la sala fatica a riempirsi e intere file di sedie restano vuote, due auto blu scortano il vice premier e Chiara Appendino a un ingresso dal retro. Saranno pure portavoce ma lo scenario è da notabili della Prima Repubblica. A sovrintendere chi entra e chi esce è Domenico Monardo da Collegno, fedelissimo di Laura Castelli. A lui i due agenti chiedono come comportarsi per quanto possa sembrare inusuale.

L’incontro, intitolato “Riorganizziamoci insieme” può iniziare: si sono iscritti a parlare 150 attivisti, ognuno avrà a disposizione due minuti per il proprio intervento. Tra i primi a prendere la parola Michelangelo Serra da Alessandria che chiede consulenza e assistenza legale. È favorevole all’istituzione dei coordinamenti provinciali e lamenta che il Movimento ha perso consensi a seguito della posizione assunta su Tav e Terzo Valico. È la carenza di radicamento territoriale, invece, il problema del M5s almeno a giudizio di Massimo Cerruti, consigliere comunale di Asti.

Gli interventi si susseguono: due minuti ciascuno. Quando sale sul palco l'ex sindaco di Venaria Roberto Falcone, costretto alle dimissioni dal suo stesso gruppo consiliare, i presenti gli tributano un lungo applauso. Mentre tra i consiglieri comunali di Torino, Antonio Iaria attacca sulla mancanza di dialogo tra gli esponenti del Governo e gli eletti sul territorio. L'intervento più atteso è quello della capogruppo a Palazzo Lascaris Francesca Frediani, la più fervente dei No Tav: lamenta di aver tentato in ogni modo di essere portavoce della Valsusa ma ha trovato un muro. "Non sono riuscita a incontrare Danilo Toninelli" e chiede come sia possibile che sull'alta velocità il territorio non sia stato ascoltato. 

Presente un drappello di esponenti grillini della Sala rossa: Monica Amore, Roberto MalancaBarbara Azzarà, Massimo Giovara, Antonio Fornari, Carlotta Tevere, Serena Imbesi, l’assessore all’Ambiente ed ex capogruppo Alberto Unia, la collega Paola Pisano. Al completo la pattuglia dei consiglieri regionali. Tra i parlamentari si notano Alberto Airola, Elisa Pirro, Davide Serritella, Jessica Costanzo e Luca Carabetta.

Nel suo intervento, durato circa mezz’ora il capo politico del Movimento 5 Stelle Di Maio, ha toccato tutti i temi salienti: dalla riorganizzazione aprendo al superamento del doppio mandato e ad alleanze con formazioni civiche, alla questione Tav, su cui il M5s “resta contrario” pur senza aggiungere altro. “Governare è difficile” ha sottolineato, sollecitando a fare squadra per superare assieme le cose più critiche e ribadendo che “il Movimento deve fare il bene del Paese, non per forza il bene del Movimento”. Un intervento al quale ha assistito anche la sindaca Appendino che ha incassato nuovamente il sostegno del vicepremier che, ricordando il suo post di questo pomeriggio, ha ribadito “la vicinanza e piena fiducia del Movimento” alla prima cittadina torinese che, ha detto Di Maio, “sta sollevando una città dalle macerie fra mille difficoltà”. Un passaggio del suo discorso che è stato accolto dalla sala da un applauso scrosciante.

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