POLVERE DI (5) STELLE

"Abbiamo perso, ma non dividiamoci", l'autodafé della grillina Sganga

La capogruppo M5s al Comune di Torino si cosparge il capo di cenere: "I nostri elettori ci chiedevano di fermare la Tav e noi non lo abbiamo fatto". Una pubblica ammissione di colpa per scongiurare la scissione: "Sancirebbe la nostra scomparsa"

“Abbiamo perso, per molte ragioni, sul Tav”. È una sorta di autodafé, quello della capogruppo dei grillini al Comune di Torino, Valentina Sganga, impegnata a evitare che il via libera all’opera dato dal premier Conte travolga il Movimento 5 Stelle e abbia effetti devastanti sulla tenuta della maggioranza in Sala rossa. «Non possiamo nasconderci dietro voti parlamentari, non può bastare un’azione dimostrativa, utile a sancire vieppiù lo scontato asse di tutti i partiti sì Tav. I nostri elettori ci chiedevano e ci chiedono di fermare la Torino-Lione e noi non lo abbiamo fatto».

Una dichiarazione di impotenza, quasi di resa. «Dovremmo dire chiaramente perché è accaduto questo – prosegue la giovane esponente pentastellata – quali passaggi sono stati seguiti. Quali difficoltà si sono incontrate. Cos’è mancato e, soprattutto, cosa si è sbagliato. E la verità parte dal fatto che la maggiorazione dei finanziamenti europei al momento non esiste e che le penali sono un falso storico a cui non possiamo pensare di aggrapparci, non noi. E forse tutto questo potremmo perfino tentare di spiegarlo alla Val Susa, quella che oggi ci definisce “traditori”. Perché possiamo perdere, ma non possiamo tradire».

Questa battaglia, che per il valore identitario dello stesso M5s è stata spesso definita la “madre di tutte le battaglie”, aggiunge Sganga, «meritava vicinanza al territorio, presenza e ascolto. Tutto ciò è, in buona parte, mancato. Forse perché le priorità del governare erano tante e grandi, e noi ancora troppo piccoli».

Infine, nel cospargersi il capo di cenere l’invito a scongiurare scelte irreparabili: «Una cosa però mi conforta: queste riflessioni e questa disponibilità all’autocritica hanno ancora agibilità nel M5s. Riconoscere gli errori è la più grande prova di maturità che possiamo offrire a chi ha sempre creduto in noi». Un atto di contrizione che Sganga si augura possa evitare colpi di testa: «Concludo sottolineando che la risposta a tutto ciò non può essere in alcun caso una scissione. Passo che da sempre sancisce la scomparsa politica di chi lo compie, di chi pensa di difendere così valori che vuole difendere. È così da sempre. Pensiamoci». Pater, ave, gloria. Amen.

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