SANITA'

#AdessoBasta, medici in piazza

Parte dal Piemonte il tour dei camici bianchi di famiglia in 15 città italiane. L'appello alla politica della Fimmg: "Rafforzare questi presidi sanitari sul territorio". Servono più investimenti in tecnologia per offrire un servizio migliore e al passo coi tempi

In camper per guidare una protesta che si trasforma in proposta. #AdessoBasta è l’hashtag del tour nazionale organizzato dalla Federazione dei medici di famiglia (Fimmg) che toccherà 15 città in 30 giorni, partendo proprio dal Piemonte. Domani mattina a Biella, nel pomeriggio a Cossato e mercoledì Alba e Santo Stefano Belbo: sono queste le quattro tappe piemontesi di una iniziativa in cui il segretario generale della Fimmg Silvestro Scotti prevede di macinare 1.800 chilometri in un mese. Obiettivo rilanciare il ruolo di quello che un tempo era il medico della mutua, un presidio territoriale autorevole del servizio sanitario nazionale. “Il tour toccherà i Comuni piccoli perché vogliamo sentire quali sono le esigenze assistenziali che hanno lì i cittadini. È in questi territori che è più difficile portare le nuove tecnologie e a maggior ragione è fondamentale il ruolo del medico di medicina generale” dice Roberto Venesia, segretario piemontese della Fimmg.

L’organizzazione chiede un maggior sostegno a una figura professionale che dovrebbe essere coadiuvata da personale infermieristico e riabilitatori, soprattutto a fronte di una popolazione che invecchia sempre di più. E poi servono nuove tecnologie: “Nei piccoli centri abbiamo bisogno di avere diagnostica di primo livello e la telemedicina per far spostare i dati e non le persone” prosegue Venesia, secondo il quale “negli studi di famiglia è necessario poter eseguire elettrocardiogrammi, spirometrie ed ecografie. Anche con refertazioni specialistiche attraverso la telemedicina”. Insomma, uno studio che diventi sempre più ambulatorio di primo livello, che eviti le code ai pronto soccorso e riduca le liste d’attesa per gli esami specialistici attraverso una efficace azione di filtro.

Alla politica Venesia chiede di “volgere lo sguardo sul territorio e verso di noi. Si devono cercare risorse al di fuori del fondo sanitario nazionale. Noi siamo liberi professionisti e lavoratori autonomi, perché non si punta sulla capacità di autonomia professionale di una categoria che ha dei compiti di salute pubblica? Siamo per eccellenza l’interno ed esterno del sistema e se si guardano i bilanci delle Asl la voce di spesa maggiore è sull'esternalizzazione dei servizi. Sono convinto che in questo la politica regionale possa essere una nostra alleata».L’appello è rivolto al governatore Alberto Cirio e al suo assessore Luigi Icardi, che sarà presente nell’ultima tappa del tour piemontese a Santo Stefano Belbo (Cuneo), mercoledì pomeriggio.

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