GLORIE NOSTRANE

Pisano promossa per il flop all'anagrafe

Moderati all'attacco per la nomina a ministro dell'Innovazione di uno degli elementi più controversi della squadra di Appendino. L'assessore ai droni non proprio un esempio di efficienza secondo il deputato Portas: "Un'umiliazione per Torino"

Mentre a Roma Pd e M5s brindano alla nascita del Conte bis, a Torino i Moderati lucidano l'artigliera, soprattutto dopo aver appreso che a conquistare un’ambita poltrona ministeriale è nientemeno che Paola Pisano, assessore all’Innovazione e “ai droni” come l’hanno canzonata in tanti durante questi tre anni, ma soprattutto la principale responsabile del collasso delle anagrafi cittadine. Non proprio un esempio di efficienza secondo il partito guidato da Mimmo Portas, deputato eletto nella lista Pd e ora chiamato a votare la fiducia a un esecutivo che non lo entusiasma.

A partire proprio dalla neo ministra scelta da Luigi Di Maio su indicazione di Chiara Appendino. “L’assessora Pisano non solo ha completamente ignorato uno tra i servizi centrali dell’amministrazione cittadina per dedicarsi a sperimentazioni di dubbia efficacia, ma ha anche contribuito concretamente al collasso delle anagrafi stesse, imponendo la sperimentazione delle carte di identità elettroniche in modo intempestivo, senza avere personale e macchinari sufficienti e imponendo ai cittadini torinesi attese di 4 mesi per un documento essenziale come la Carta di identità” si legge in una nota dai toni durissimi che Portas sottoscrive assieme alla presidente della VI Circoscrizione, Carlotta Salerno, e al capogruppo in Comune e Regione Piemonte Silvio Magliano.  

Secondo i Moderati la Pisano “sollecitata in ogni occasione possibile e richiamata all’urgenza del servizio, non ha proposto nessuna soluzione per la gestione delle sedi anagrafiche, preferendo dedicarsi ad attività fondamentali per la vita dei torinesi come la Champions League dei droni”. Proprio la sperimentazione sui droni è stato uno dei tratti distintivi della sua azione amministrativa, a partire dalla decisione (anch'essa molto contestata) di sostituirli ai tradizionali fuochi d'artificio per la festa di San Giovanni, patrono di Torino. Insomma, per i Moderati “il governo parte con un’umiliazione per Torino: diventa ministra l’assessora che ha mortificato un servizio essenziale, sacrificandolo sull’altare di presunte innovazioni e sperimentazioni lontane anni luce dalla vita quotidiana dei cittadini”.

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