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Salvini scopre la mafia a Borgosesia

L'ex ministro dell'Interno partecipa all'inaugurazione della fontana dedicata alla memoria del generale Dalla Chiesa e di sua moglie. Versione buonista: "Italia unita nel nome delle persone perbene". Cirio e Sgarbi alla cerimonia

“Sono convinto che questa Italia possa, voglia e debba essere unita da Nord a Sud nel nome delle persone per bene”. Così il segretario federale della Lega, l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, intervenuto oggi pomeriggio a Borgosesia, nel Vercellese, all’inaugurazione di una fontana contro tutte le mafie. Opera di Fabio Dal Molin e Rodolfo De Bernardi, fanno parte della fontana le sculture in bronzo del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro, che a Borgosesia è nata, e di tre bambini in atteggiamento di ascolto e di partecipazione. “Come diceva Paolo Borsellino, chi ha paura muore tutti i giorni, chi non ha paura muore una volta sola”, ha affermato Salvini, che ha salutato dal palco allestito per l’occasione il figlio del generale Dalla Chiesa, Nando. “Sono contento di averlo trovato qui a Borgosesia, 26 anni dopo le battaglie fatte su fronti opposti in Consiglio comunale a Milano – ha sottolineato Salvini –. Si può avere una idea politica diversa, però il bene del Paese viene prima di tutto e io sono contento di ritrovarti su questa piazza. E sono contento che ci sia qui oggi così tanta gente per questa fontana”.

L’opera è stata inaugurata in piazza Mazzini, nella zona pedonale di Borgosesia, e vuole affermare l’impegno a contrastare le mafie nel profondo nord. Sul basamento in granito svettano le figure in bronzo di Emanuela Setti Carraro e il generale Dalla Chiesa, che porge il suo berretto ad un bambino di fronte a lui, in una sorta di passaggio di testimone alle giovani generazioni.

All’inaugurazione erano presenti anche il fratello di Emanuela Setti Carraro, Gianmaria, il deputato e critico d'arte Vittorio Sgarbi, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e del Consiglio regionale Stefano Allasia. “La nostra ambizione è che questa statua diventi un luogo di incontro e riflessione per i nostri cittadini; la loro città ricorda due persone simbolo della lotta alla mafia, che troppe volte ha tenuto in scacco lo Stato e le persone oneste”, ha affermato il sindaco di Borgosesia e parlamentare leghista, Paolo Tiramani. “La mafia è ancora presente – ha proseguito – e continua ad allungare i suoi tentacoli in tutta Italia. Gruppi di 'ndrangheta possono essere interessati anche ai piccoli comuni, piccoli ma appetibili. Teniamo alta la guardia anche nel profondo nord perché possiamo essere facili bersagli”.

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