REGIONE PIEMONTE

Scuole a pezzi, Cirio ha un piano

La denuncia del Codacons: il 68 per cento degli edifici scolastici in Piemonte richiede interventi urgenti di messa in sicurezza. Esposto alle Procure locali. Il governatore pronto a stanziare 100 milioni

«Il 68 per cento delle scuole in Piemonte richiede interventi urgenti di manutenzione e messa in sicurezza». A denunciarlo è il Codacons che, in occasione della riapertura dell’anno scolastico, lancia l’allarme “scuole sicure”, presentando un esposto alla magistratura locale. «In base agli ultimi dati disponibili – spiega l’associazione – solo l’1,2 per cento degli edifici scolastici presenti in regione è costruito secondo criteri antisismici. Nel 3,3 per cento delle scuole risulta eseguita la verifica di vulnerabilità sismica, e solo il 57 per cento circa dispone di certificato di collaudo statico. Il 72,5 per cento ha invece il Certificato di agibilità, mentre quello Prevenzione incendi è presente solo nel 31 per cento delle strutture”. “Sono dati – aggiunge – del tutto insufficienti a garantire la sicurezza di studenti e personale. Per questo abbiamo presentato un esposto alle Procure locali chiedendo di aprire una indagine urgente sul livello di sicurezza degli istituti scolastici del Piemonte, disponendo la chiusura delle strutture che presentano le più gravi criticità e rappresentano un potenziale rischio per la pubblica incolumità”.

Una situazione ben nota in piazza Castello, visto anche che tra le deleghe che Alberto Cirio aveva nella giunta di Roberto Cota c’era proprio l’Edilizia scolastica. Ed è per questo che il governatore sta studiando in gran segreto un piano assieme all’assessore Chiara Caucino. Un investimento straordinario da 100 milioni di euro per le scuole piemontesi, di cui 50-60 milioni direttamente erogati dall’amministrazione regionale e il rimanente attraverso l’utilizzo di fondi europei destinati alla riqualificazione energetica. Un’operazione che, negli obiettivi di Cirio, dovrebbe essere in grado di rispondere a una duplice esigenza: quella di mettere in sicurezza le scuole e far ripartire gli investimenti pubblici, iniettando liquidità in uno dei settori che più fatica a riprendersi dalla crisi, l’edilizia appunto. 

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