TRAVAGLI DEMOCRATICI

Laus: "Resto nel Pd"

Il senatore, dopo una "sofferta riflessione", decide di non seguire Renzi. Una scelta nel "rispetto del mandato elettorale" che evita guai ad alcuni dei suoi, a partire dal segretario torinese Carretta. Il collega Marino annuncerà domani l'uscita

La decisione è stata “sofferta”, ma alla fine Mauro Laus l’ha presa: il senatore torinese non segue Matteo Renzi e resta nel Pd “a puntellare l’azione riformista, operazione ancor più necessaria oggi con l’uscita degli amici che resteranno tali e godranno della mia stima”.

Il nome dell’ex presidente del consiglio regionale è rimasto fino a poche ore fa tra quelli dati come probabili (anche se il meno tale) in uscita dal Pd. E lui stesso non nega di “aver riflettuto molto prima di fare una scelta sofferta e per alcuni versi anche coraggiosa”. Una riflessione in cui Laus spiega di aver messo, tra i primi punti, l’essere stato eletto in un collegio uninominale da oltre 100mila torinesi, “una platea composita alla quale non avrei potuto instillare il dubbio di una sorta di tradimento da parte mia”, anche se ammette che il travaglio precedente la decisione non è stato di poco conto.

“Non rinnego e non rinuncio a una battaglia all’interno del partito”, spiega il senatore che un altrettanto travaglio lo ha vissuto, e non ancora del tutto superato, di fronte alla nascita del governo giallorosso e al voto di fiducia. Tra i più scettici rispetto alla coalizione con i Cinquestelle, Laus non nega di essere ancora impegnato e non senza fatica “a spiegare ai miei elettori le ragioni di questa maggioranza e la nascita di questo Governo”. Aggiungere a questa impresa faticosa anche quella di spiegare l’uscita dal partito “sarebbe stato davvero troppo”. E poi, non da ultimo, alla base della sua permanenza del Pd, per il parlamentare torinese c’è anche la necessità di preservare quelle figure della classe dirigente locale che lui ha allevato e che in lui hanno il riferimento. Primo tra tutti il segretario metropolitano Mimmo Carretta.

Resta dunque, per ora, un tridente quello parlamentare renziano in Piemonte: la renzianissima deputata Silvia Fregolent, il suo collega a Montecitorio Giacomo Mimmo Portas che traslocherà i suoi Moderati chez Matteo e il senatore Mauro Maria Marino la cui uscita è data per certa (e già comunicata ai vertici) anche se il suo nome entra e esce dagli elenchi in continuo aggiornamento. A quanto risulta il parlamentare molto vicino a Maria Elena Boschi, ufficializzerà domani la sua uscita. Ma forse già stasera potrebbe attovagliarsi alla cena che Renzi ha organizzato con i suoi.    

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