Embraco, ultimatum al Governo

Il governatore Cirio con i lavoratori di Riva di Chieri: "Se il ministero non convoca il tavolo entro 24 ore andiamo tutti a Roma il 3 ottobre". Sciopero e manifestazione. I sindacati: "Tutto fermo, disattesi gli impegni della nuova proprietà"

Se entro 24 ore non sarà comunicata la data del Tavolo su Embraco, oggi Ventures, presso il Mise, i 400 lavoratori in cassa integrazione si autoconvocheranno e andranno a Roma il 3 ottobre, guidati dal governatore del Piemonte Alberto Cirio, per chiedere “verità e chiarezza sul piano industriale”. La decisione è scaturita da un incontro oggi in Regione, dove Cirio ha ricevuto una delegazione di dipendenti e sindacalisti, al termine della manifestazione davanti al palazzo della Regione in piazza Castello. “Queste persone sono arrabbiate e io tanto quanto loro”, ha affermato CIrio.

“Il Piemonte – ha detto Cirio ai giornalisti dopo l’incontro con i lavoratori di Riva di Chieri oggi in sciopero – non può essere preso in giro. Abbiamo chiesto al neo sottosegretario al Lavoro una convocazione immediata del Tavolo al ministero dello Sviluppo Economico: ci è stata garantita entro 24 ore, ma dal momento che non ci fidiamo più tanto di quello che ci dicono a Roma, ci siamo autoconvocati per il 3 ottobre. Ci sarò anch'io, andremo a Roma per chiedere verità e chiarezza sul piano industriale”. “Se invece entro le 24 ore ci verrà data la convocazione del Tavolo – ha aggiunto – sospenderemo la partenza del 3 ottobre per fare l’incontro al Mise. Rimane però aperta la doppia opzione, perché non vogliamo più aspettare".

I lavoratori, oggi in sciopero di 8 ore proclamato da Fiom e Uilm, nella lettera lamentano “14 mesi di promesse non mantenute” e denunciano che “oggi in azienda non c’è nulla, a parte le linee di produzione che devono ancora arrivare, mancano soprattutto i prodotti che sono la base su cui iniziare una reindustrializzazione come aveva auspicato un anno e mezzo fa la proprietà Ventures nella presentazione al Mise”.