OPERE & OMISSIONI

Terzo Valico, pressing Pd per Borioli commissario

Il vicesegretario dem Orlando vuole piazzare l'ex senatore a gestire la realizzazione della linea ferroviaria. Una figura però troppo politica che fa storcere il naso a molti sindaci e alla Regione

L’ufficio è vuoto da poco meno di un anno. Era la metà di novembre del 2018 quando l’architetto Iolanda Romano rassegnò le dimissioni da commissario di Governo per il Terzo Valico, incarico che le era stato affidato l’antivigilia di Natale 2015.

“Il Governo sta valutando le soluzioni per il successore, la cui scelta avverrà in tempi brevi”, prometteva una nota del ministero delle Infrastrutture. Dal Mit sarebbe andato via Graziano Delrio e poi anche il suo successore Danilo Toninelli senza che nessuno sia tornato a lavorare in quell’ufficio di raccordo tra il ministero, il general contractor Cociv e gli enti locali interessati al tracciato ferroviario che collegherà il porto di Genova con la Pianura Padana e quindi con le principali linee del Nord del Paese e i principali corridoi europei.

Adesso al dicastero di piazza di Porta Pia c’è la piddina Paola De Micheli e il commissario dell’opera in costruzione tra Liguria e Piemonte è uno dei 77 che dovranno essere nominati entro la fine dell’anno. Un termine che resta tutto da verificare. Basti pensare che a metà di luglio la Regione Liguria e il Mit avevano concordato di proporre alla Presidenza del Consiglio la nomina di Marco Rettighieri quale commissario per il nodo ferroviario di Genova e del collegamento dell'ultimo miglio tra il Terzo Valico dei Giovi e il Porto storico: ad oggi Rettighieri, continua a fare il presidente del Cociv senza che dal Mit così come da Palazzo Chigi si sia dato corso a quanto concordato.

Per il ruolo rivestito fino al novembre dell’anno scorso dalla Romano (che governava anche l’Osservatorio sulla grande opera e il suo impatto sui territori) l’iter sembra annunciarsi ancora più complesso. Questo non vuol dire che nulla si muova, anzi. Movimenti sono indicati dalle parti del Pd che vedrebbe sul dossier Terzo Valico lo stesso vicesegretario Andrea Orlando con un nome da cercare di piazzare nel ruolo di commissario: quello dell’ex senatore alessandrino Daniele Borioli. L’ex guardasigilli, oggi plenipotenziario della segreteria di Nicola Zingaretti, è appena stato il regista della nomina (formalmente fatta dalla commissione di garanzia del partito) di Borioli a commissario del Pd provinciale di La Spezia, città di Orlando. Adesso, secondo fonti dem, starebbe sponsorizzando in maniera decisa l’ex parlamentare alessandrino per un ruolo non certo politico, ma non per questo meno ambito (e, logicamente, retribuito).

A sostegno del profilo dell’ex senatore e forse in grado di superare la mancanza del titolo accademico ci sono le sue esperienze quale componente della commissione Trasporti di Palazzo Madama nella scorsa legislatura e, non di meno, il suo precedente ruolo di assessore con la stessa competenza nella giunta regionale presieduta da Mercedes Bresso, nonché la presidenza sia pure per un periodo non lungo di Slala, la fondazione che si occupa del sistema logistico del Nord-Ovest.

Ai pro corrispondono, come sempre, dei contro: l’ipotesi di affidare un incarico di raccordo tra amministrazioni locali e Governo a un esponente politico della zona – Borioli oltre che commissario a la Spezia è tesoriere regionale del Pd in Piemonte e numero uno degli orlandiani nella sua provincia alessandrina – sta già sollevando più di una perplessità in alcuni sindaci soprattutto del centrodestra, così come dalle parti della Regione, non appena hanno preso a circolare i rumors sulle manovre romane.

Dalla giunta di Alberto Cirio, sulla futura nomina del commissario, l’assessore Marco Gabusi si limita a confermare “l’attesa di notizie dal ministero”. Il governatore, probabilmente, nel corso dell’imminente visita in Piemonte di Giuseppe Conte sottoporrà al premier anche la questione in attesa di soluzione ormai da troppo tempo.

Aldilà dell’ufficialità, un’eventuale nomina spiccatamente politica per quel ruolo di raccordo e mediazione suscita molte riserve che potrebbero tradursi in una sorta di resistenza, con il Piemonte facilmente sostenuto dalla Liguria governata anch’essa dal centrodestra.

Un assaggio di quel che potrebbe succedere lo si è avuto proprio ieri. Giovanni Toti, a margine del convegno Genova un anno dopo dal Morandi al Terzo Valico ha accusato il Governo di “inerzia” in merito alla nomina di Rettighieri “su cui Regione Liguria aveva trovato l'intesa con il precedente ministro ma che non è mai stato nominato”. Tutt’altro che inerzia mostrerebbe un altro ligure, lavorando per cercare di portare sulla poltrona di commissario il suo fedelissimo ex senatore alessandrino.

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