PALAZZO LASCARIS

FdI cerca Bibbiano in Piemonte

Come ci si attendeva la commissione d'indagine sugli affidi si trasforma nella ribalta di chi ha deciso di cavalcare l'onda dell'inchiesta emiliana. Marrone annuncia un "caso sospetto" e l'assessore Caucino prepara la delibera "Allontanamento zero"

Il tribunale dei minori ha decretato che non esiste alcun “Sistema Bibbiano” e il fratello d'Italia Maurizio Marrone denunciando un caso “sospetto” in Piemonte, vuole “capire se si tratta di singoli casi scollegati tra loro oppure se anche qui esiste un Sistema Bibbiano”. Tutto fa presagire che il colpo fosse in canna già da tempo e che l’indagine del Consiglio regionale sul sistema degli affidi, voluta dalla maggioranza, proprio su richiesta di Marrone, si stia già trasformando nella ribalta mediatica di chi ha deciso di continuare a cavalcare l’onda.  

Oggi la IV commissione ha fissato in sei mesi la durata dell’indagine sugli affidi dei minori ed è stato dato il via alle prime audizioni: il Coordinamento degli Enti gestori dei servizi sociali del Piemonte, la Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza Rita Turino, l’Anfaa (Associazione famiglie adottive e affidatarie), il Cismai (Coordinamento italiano servizi per i minori abusati e maltrattati), dell’Oasp (Ordine assistenti sociali del Piemonte) e l’Aimmf (Associazione italiana dei magistrati per i minorenni e la famiglia).

Marrone racconta il caso di una bambina di due anni che sarebbe stata allontanata in modo anomalo dalla famiglia, residente nel Torinese, e affidata a un’altra famiglia. “A richiedere l’allontanamento è stata l’equipe multidisciplinare per l’abuso e il maltrattamento Cappuccetto Rosso, attiva presso l’Asl – spiega Marrone – Cappuccetto Rosso è socia del Cismai, consorzio a cui aderivano anche il centro studi Hansel e Gretel e i servizi sociali di Bibbiano, sotto inchiesta nell’indagine Angeli e demoni. L’assistente sociale che firma il provvedimento – continua – partecipava ai convegni organizzati da Claudio Foti presso la comunità Il nido di Zorba, che Hansel e Gretel cogestiva”.

L’esponente di Fratelli d’Italia parla di “aspetti poco chiari” perché “le richieste di affido dello zio e dei nonni sono state respinte ed è stato confermato l’inserimento in un’altra famiglia”. Tanta basta per insinuare il dubbio e rievocare il “Sistema Bibbiano” che sistema non è, costringendo il Pd sulla difensiva. “Gli affidamenti di minori vanno protetti, basta speculazioni sulla pelle dei bambini” replica il consigliere dem Daniele Valle. “Il Piemonte è una Regione che invecchia, in cui le famiglie sono nuclei sempre più piccoli e i giovani sono in continua riduzione – prosegue Valle –. Il sistema degli affidamenti è l’unica salvezza per minori che escono da situazioni tremende e certo non meritano di finire nel calderone mediatico. Dietro questi casi c’è un lavoro ampio, serio e impegnativo che vede affiancati servizi sociali, sistema giudiziario e molte associazioni. Non vorremmo vedere il diritto del minore a una famiglia serena e senza maltrattamenti, soccombere alla prevalenza del legame di sangue”. Se poi saranno accertate carenze nel sistema, prosegue Valle “invece che delegittimare la nostra rete di protezione per i minori, bisognerebbe chiedere maggiori investimenti e approfondimenti”.

Sul tema degli affidi lavora da un paio di mesi anche l’assessore al Welfare Chiara Caucino che, dopo essere stata la promotrice dello striscione “Verità per Bibbiano”, affisso sulla facciata della sede regionale in piazza Castello e poi rimosso, ha annunciato la delibera denominata “Allontanamento zero”, in cui il legame di sangue del minore rischia di prevalere sul suo diritto a una famiglia serena. E chissà come verrebbe applicata questa norma se anche in Piemonte si verificasse un caso come quello accaduto a Cittadella, in Veneto, dove un cittadino rom ha messo incinta una ragazzina di 13 anni e ora rivendica il suo diritto alla paternità: un dramma che la stessa Caucino – oggi assente in commissione – denuncia dalle sue pagine facebook.

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